Diego Fusaro
Leggo che Israele sta ammassando tank al confine con Gaza.
Ne danno notizia tutti i principali e più venduti quotidiani cartacei e digitali.
Ovviamente non è una buona notizia, poiché segnala limpidamente come Israele non intenda affatto fermarsi nella sua opera di aggressione imperialistica contro il popolo di Gaza.
Opera che, come sappiamo, seguita ininterrottamente dall’ottobre del 2023. Quante nefandezze ancora dovrà e potrà compiere Israele contro il popolo di Gaza?
Per quanto tempo ancora la cosiddetta comunità internazionale accetterà in silenzio questo orrore, che da più parti è stato già apertamente qualificato come un vero e proprio genocidio?
In questo caso, naturalmente, non arrivano sanzioni contro Israele da parte dell’Occidente, sempre così pronto a sanzionare la Russia, la Cina e in generale tutti gli stati disallineati rispetto all’ordine mondiale washingtoniano.
La vera domanda da porre, al netto di tutto, è la seguente: a cosa sta realmente puntando Israele?
A sconfiggere il terrorismo, risponderanno i più, manipolati dall’ordine discorsivo egemonico: ma è una risposta intrinsecamente falsa, poiché Israele non sta combattendo contro il terrorismo, ma contro i civili.
Davvero qualcuno vuole immaginare che i terroristi coincidano con i bambini, le donne e gli anziani quotidianamente colpiti a Gaza dalle bombe e dai missili di Israele?
E come giustificare allora le bombe e i missili di Israele, che stanno producendo una ecatombe di civili innocenti a Gaza?
E soprattutto, perché l’occidente, sempre così attento ai diritti, non dice nulla e anzi continua a dare il proprio supporto pieno alle politiche imperialistiche di Israele?
Quel che è certo è che già da tanto tempo abbiamo assistito alla bancarotta della narrazione liberal-atlantista, quella che celebra l’occidente stesso come baluardo della libertà, della democrazia e dei diritti.
Ormai l’occidente ha gettato la maschera e ha rivelato la propria reale essenza di plutocrazia neoliberale a base imperialistica.