di Ramona Castellino
Ormai è chiaro che per contrastare Israele serve una forza similare, che sia forte militarmente e scevra da ogni tipo di scrupolo.
La creazione della “Grande Israele” dopo gli ultimi accadimenti, sembra quanto mai vicina e galvanizza i fanatici sionisti e non, complice il sostegno collettivo dell’ Occidente, di fronte alla scia di morte, sangue e distruzione che questo progetto comporta.
L’obiettivo è da sempre chiaro, visibile già dalla bandiera israeliana, la creazione di un grande stato che arrivi ad affacciarsi sul nostro Mediterraneo, con la distruzione della Moschea di Al-Aqsa e la costruzione del Terzo Tempio sul Monte del Tempio a Gerusalemme in previsione della venuta e della intronizzazione del Messia, che assoggetterà sotto il regime di Israele, tutti i popoli del mondo.
Ricordiamo che il Messia profetizzato dagli ebrei altro non è che l’Anticristo o falso messia per cristiani e musulmani.
Questo folle progetto è oggi quanto mai più vicino possibile. Con la morte di Nasrallah la Resistenza, che ricordiamo essere la forza più radicale in Medio Oriente anti-israeliano, ha subito un potentissimo colpo.
L’intera Asse di Resistenza, che comprende Hamas, Hezbollah, gli Houthi yemeniti, le forze siriane e l’Iran sono in gravissima difficoltà, soprattutto perchè combattono non solo un esercito dalla forza incredibile, ma ancora più importante è sottolineare la potenza tecnologica di Israele che nelle tecnologie digitali, vanta pionieri della materia che operano in modo efficace, coeso e preciso, facendo affidamento su una rete infinita di sostenitori del progetto sionista, sparsi in tutto il mondo e che da ad Israele la struttura di una vera e propria rete e non solamente di uno stato.
I risultati di tutto ciò sono facilmente visibili; lo abbiamo visto nell’attacco terroristico in Libano, il quantomeno strano incidente aereo che ha causato la morte del presidente iraniano Raisi, l’uccisione di Nasrallah dimostrando che i missili di Israele possono colpire chiunque vogliano, ovunque siano. A poco servono droni e missili della resistenza, intercettati efficacemente dal sistema di difesa missilistica israeliana.
Nel quadro generale medio orientale, è da valutare la posizione dei sunniti, i quali non possono assolutamente tacere sui massacri israeliani, ma comunque in una posizione molto difficile vista la forza e la ferocia sionista.
Tutto ciò a dimostrazione che non si tratta più di una guerra in Medio Oriente, ma di una questione ancora più seria e difficile. Da una parte i massacri israeliani, dallo sterminio di massa di innocenti a Gaza al Libano, con l’esaltazione sionista che vede il grande sogno realizzarsi dopo tanti anni e tanti tentativi, dall’altro la Resistenza mai così duramente colpita e confusa.
Speriamo quindi che esista questa forza in grado di contrastare i folli progetti sionisti, e se c’è che intervenga il prima possibile, per il Medio Oriente e per il mondo tutto.