di Ramona Castellino
Dopo la risposta, piuttosto timida, di Israele nei confronti dell’Iran, viene da chiederci quanto sia possibile la distorsione della realtà.
Nella teocratica e dittatoriale Iran, le parole di Alì Khamanei sono lucide, intelligenti, lungimiranti.
Non sottovaluta, né enfatizza l’attacco sionista, ma ritiene che per quando l’Iran sia leggittimata a rispondere, un’escalation è da evitare per arrivare ad un prioritario cessate il fuoco, a Gaza come il Libano.
Pazeshkian, presidente iraniano, sottolinea però come risponderanno con intelligenza e prudenza, a qualsiasi stupidità commessa nei confronti dell’Iran la quale è difesa da uomini coraggiosi che difendono senza paura la loro terra e denuncia come sia stato utilizzato lo spazio aereo Usa per colpire l’Iran.
Ritiene l’intromissione Usa illegale e illegittima.
Dall’altra parte la “democratica” Israele, che attraverso il suo Piano Generali sta radendo al suolo l’intero nord di Gaza, ammazzando tutti i civili, chi tenta di soccorrerli, in quanti colpevoli di non aver lasciato le loro case all’ordine di evaquazione e quindi considerati arbitrariamente “miliziani di Hamas”, compresi donne e bambini.
In un palese disprezzo delle leggi e dell’umanità basilari, la popolazione dell’intero nord di Gaza rischia di morire ammazzata, i campi profughi svuotati e incendiati, gli ospedali assaltati e distrutti, gli operatori sanitari arrestati o uccisi.
Come nelle ore scorse a Beit Lahia, dove almeno 30 civili, per lo più donne e bambini e altri sotto le macerie, sono rimasti vittime di un raid Israeliano. Un vero e proprio bagno di sangue.
Tutto questo a poche ore d’assalto all’ospedale Kamal Adwan, una delle ultime strutture sanitarie ancora funzionante.
Al ritiro degli occupanti sionisti, l’ospedale è risultato gravemente devastato, sono stati arrestati sulla base di chissà quale accusa 44 dipendenti su 70 che lavoravano nella struttura.
L’esercito sionista parla del solito “covo di Hamas” e chiude così la pratica e intanto due neonati muoiono in terapia intensiva, a causa dei danneggiamenti ai generatori dell’ossigeno.
Vi domando: siete sicuri che sia proprio questa l’esempio di democrazia in Medio Oriente che va difesa?