di Ramona Castellino
Dopo l’attacco ad una delle residenze di Netanyahu, Iran, attraverso il portavoce del ministro degli esteri Baghaei, rimanda al mittente le accuse sul proprio coinvolgimento nell’attentato.
“Il regime sionista si è formato sulla base di menzogne e di distorsione dei fatti”
Il ministro degli esteri iraniano Araghchi invece ricorda ad Israele che qualsiasi attacco in Iran verrebbe considerato un superamento della linea rossa e non rimarrebbe senza risposta.
Afferma che sono stati individuati tutti gli obiettivi militari e non da colpire se mai venissero prese di mira le strutture nucleari.
Del genocidio di Gaza e dei crimini in Libano addita gli Usa come co- responsabili in quanto fornitori di quasi tutte le armi usate negli attacchi del regime sionista.
Avverte Israele: “Hamas è vivo e continuerà sulla stessa strada più forte di prima, nonostante il martirio del suo leader Yahya Sinwar”.
Intanto proseguono gli attacchi terroristici di Israele sia a Gaza che in Libano.
A Beit Lahiya, nord di Gaza, Israele prende di mira addirittura un intero quartiere.
Si scava sotto le macerie, il bilancio attuale delle vittime e di 87 persone … I feriti 40.
Questo massacro fa parte del piano di Israele di assedio del nord di Gaza e le bombe sono lo strumento dell’ esercito per scacciare circa 400.000 residenti, che probabilmente sarebbero presi di mira ovunque tentassero di andare.
In Libano raid Israeliani in più di 50 villaggi libanesi.
La città di Nabatiye colpita sette volte in due settimane.
In risposta sono 70 il numero di razzi lanciato dal Libano verso Israele in sili 3 minuti. Alcuni abbattuti, altri hanno innescato parecchi incendi nell’ Alta Galilea e nella Galilea occidentale.