di Fabio C. Maguire
Il Ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha incontrato il suo omologo saudita, il principe Faisal bin Farhan, a Ryad.
La visita arriva a pochi mesi di distanza dal ripristino dei rapporti mediato dalla Cina, con Iran e Arabia Saudita impegnati a superare le ostilità passate per aumentare la cooperazione.
Le relazioni si erano interrotte nel 2016 quando Ryad decise di chiudere la propria ambasciata in Iran dopo che un nutrito gruppo di manifestanti aveva attaccato la sede saudita a Teheran come rappresaglia per l’esecuzione di un importante chierico sciita per mano di Ryad.
Come previsto dall’accordo, Iran e Arabia Saudita hanno stabilito di porre fine a una spaccatura diplomatica e ristabilire le relazioni.
La rivalità aveva fortemente danneggiato la stabilità regionale, essendo spesso causa di contrasti che hanno coinvolto i diversi paesi del Golfo, dallo Yemen al Libano.
Adesso le cose sembrano profondamente cambiate con entrambe le parti desiderose di costruire nuove relazioni in nome dei “comuni interessi” e della “fratellanza islamica.”
Ad essere notevolmente motivata è soprattutto la parte saudita che, dall’inizio del mese, ha ripreso le sue attività diplomatiche a Teheran.
Il Principe Faisal si è dichiarato volenteroso di seguire tutti i punti del documento elaborato da Pechino, sia per l’aspettò economico che politico, invitando infine il Presidente iraniano Raisi a visitare il Regno nel prossimo futuro.
Anche il Ministro degli Esteri iraniano ha parlato di un significativo successo nelle trattative.
Secondo il delegato di Teheran i colloqui hanno avuto successo e importanti passi in avanti sono stati fatti da entrambe le parti.
“Abbiamo avuto buone discussioni su una vasta gamma di questioni durante i nostri incontri di oggi”, ha detto Amir-Abdollahian.
La distensione favorita della Cina sta proseguendo speditamente per arrivare ad una riconciliazione che avrà ottimi risvolti per l’intera regione del Golfo.