di Fabio C. Maguire
Due esplosioni in Iran hanno provocato oltre 120 vittime.
L’attentato è avvenuto in prossimità del mausoleo del Generale Soleimani, assassinato nel 2020 su ordine della Casa Bianca in un aeroporto di Baghdad.
L’attacco è avvenuto infatti durante la cerimonia commemorativa dedicata al Comandante della Repubblica Islamica nel quarto anniversario della sua scomparsa.
Secondo Teheran ad aver organizzato e pianificato l’attentato sarebbero state le autorità israeliane come atto di rappresaglia per il sostegno fornito ad Hamas durante lo scontro iniziato il 7 ottobre.
Il Presidente iraniano ha dichiarato di “condannare fermamente il crimine terroristico a Kerman e che i responsabili dell’attentato verrano presto individuati e catturati.”
Raisi ha dichiarato che “la vendetta contro gli autori dell’incidente terroristico è inevitabile e certa”.
L’ISIS con sede in Afghanistan è tra i principali sospettati per via della sua stretta collaborazione con le democrazie occidentali.
Secondo la polizia, l’esecutore dell’attacco sarebbe rimasto ucciso nell’esplosione che, tra le altre, ha provocato anche oltre 50 feriti.
La Palestina e gli Houthi dello Yemen hanno espresso parole di solidarietà, affermando di essere al fianco dell’Iran in questi tempi difficili come “fratelli d’armi.”
Anche il Presidente della Turchia Erdogan ha espresso le sue condoglianze al Presidente iraniano, ribadendo la sua vicinanza a Teheran esattamente come il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.