Ieri pomeriggio nella Capitale oceanica manifestazione Pro Vita.
In corteo contro l’aborto tra le strade di Roma: “Siamo in 30mila”.
Si è svolta l’annuale manifestazione nazionale per la vita.
Da piazza della Repubblica ai Fori Imperiali con striscioni e bandiere.
Il coro più urlato: “Ogni aborto è un bambino morto!”
Giuliano Castellino
Esiste ancora un’altra Italia.
Non amata dai salotti radical-chic, né dai saloni finto-culturali del regime. Oscurata dai media del sistema.
È quell’Italia, Sovrana e Popolare, che vive del proprio lavoro, che non non lotta per vizi borghesi mascherati da presunti “diritti civili”, ma ancora credere nel diritto naturale e nei diritti sociali.
È l’Italia della famiglie e dei lavoratori che ieri ha manifestato a Roma per la vita!
È quell’Italia che non canta “Bella Ciao”, non ama le parate del Gay Pride, non guarda i programmi televisivi e non vuole la guerra.
È l’Italia vera, non raccontata dal mainstream. È l’Italia proletaria, che fa figli, che si sposa, che chiede casa e lavoro, interventi seri e reali per la vita delle famiglie, colonne portanti della patria e del popolo.
Nemmeno la calura estiva ha scoraggiato questa Italia fiera e combattiva, che da Piazza della Repubblica sono scese in corteo tra le strade del centro di Roma.
“Chiediamo a gran voce alla società e allo Stato il riconoscimento e il rispetto dei diritti fondamentali della persona dall’istante del concepimento, quando ognuno di noi inizia ad esistere” ha rivendicato Pro Vita & famiglia, attraverso i propri canali social.
Per chi è sceso in strada “Nessuna uguaglianza, nessuna “inclusività” e nessuna giustizia sociale saranno mai effettivi finché l’Aborto negherà il diritto universale a nascere di ciascun essere umano già concepito ed esistente”.
L’aborto pratica disumana
“Oggi si è alzata forte a Roma la voce di migliaia di persone per chiedere la fine dell’aborto, una pratica barbara e disumana che sopprime la vita dei un essere umano inerme e innocente nel grembo materno” ha commentato il portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus Jacopo Coghe.
“Di fronte a una crisi demografica devastante che sta facendo collassare l’intero sistema sociale italiano” i Pro Vita, che pur dichiarano con il suo portavoce di “sostenere il cambio di rotta politico confermato anche dalle elezioni europee e dalla polemica sul riferimento all’aborto nel documento finale del G7” hanno avanzato precise richieste al Governo.
La richiesta al Governo
Per realizzare “l’elettroshock demografico di cui l’Italia ha bisogno per non morire” ha ricordato Jacopo Coghe portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus Jacopo Coghe, tra i promotori e co-organizzatori della Manifestazione Nazionale per la Vita, “servono riforme fiscali, abitative e lavorative strutturali per agevolare la formazione di famiglie giovani, stabili e aperte all’accoglienza di più figli”.
Secondo Pro Vita & Famiglia, per la manifestazione nazionale, “sono state oltre 30.000 le persone “che hanno sfilato per le vie della Capitale”.
Noi come Sovranismo Popolare eravamo presenti alla Marcia per la Vita, come da sempre in prima linea nella lotta per la vita.
Dal 1978 sono quasi 8 milioni i bambini italiani massacrati, uccisi e non nati a causa dell’aborto.
Una mattanza ed una strage senza fine.
È ora di dire basta alla cultura della morte.
No all’aborto. No alla guerra.
Si alla vita e alla Pace.
Per un’Italia davvero Sovrana e Popolare, dove bambini e famiglie tornino ad essere cuore ed anima della nazione, dove le urla dei pargoli tornino ad essere la colonna sonora delle nostre vite…