IL VIA DELLA FDA PER CAMPAGNA VACCINALE PFIZER 12- 15 ANNI
di Ramona Castellino
8 luglio – La Food and Drug Administration statunitense, ha dichiarato di aver concesso la piena approvazione a Pfizer al vaccino anti – covid per gli adolescenti in fascia di età compresa tra i 12 e i 15 anni.
Il vaccino è venduto con il marchio Cominarty per gli adulti, ma ora è disponibile grazie all’autorizzazione all’uso di emergenza per questa fascia di età.
Un vaccino fatto su misura per combattere le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 attualmente dominanti del coronavirus.
Secondo i dati federali il 67% della popolazione statunitense è completamente vaccinata contro il covid 19.
Partendo da qui le domande sorgono spontanee.
A cosa serve vaccinare gli adolescenti, già precedente vaccinati con l’ormai vecchio e, dati alla mano, inefficace vaccino per una variante completamente innocua?
Perché si ritiene sicuro un nuovo vaccino che è stato approvato per l’uso in ragazzi di età pari o superiore ai 16 anni?
E perché vaccinare una fascia di età, il cui rapporto rischio/beneficio è assolutamente incalcolabile, per saperlo dovremo aspettare ancora anni, quando la loro salute non è assolutamente messa a rischio, come non lo era all’inizio di tutta questa brutta storia, a maggior ragione quando la “variante” al massimo consiste in un’influenza?
Da qui si aprono finestre inquietanti e scenari imbarazzanti.
Degli ultimi giorni sono le schioccanti dichiarazione dei sempre presenti “virologi” che gridano alla quarta dose asserendo con una serenità disarmante che le persone che muoiono dopo aver contratto il covid, non sono altro che tutti quei soggetti anziani e considerati fragili, a causa di esistenti patologie pregresse, che hanno concluso il ciclo vaccinale.
Nessuno sembra ricordare le campagne terroristiche nelle quali si inneggiava al vacciniamoci tutti per proteggere i nostri nonni, i nostri anziani, divenuti incredibilmente un patrimonio per la società e ai quali lo Stato, considerandoli indispensabili, eroga pensioni da fame. Oppure anziani signori e signore, reclusi in casa, soli, senza nessun contattato con l’esterno, come unica compagnia la sempre onnipresente tv, con la sua campagna del terrore, dove più di qualcuno o è impazzito, o morto di solitudine più che di covid.
Dimentichi di questo, incuranti dei dati di oggi, dove tutte le promesse legate a questo pseudo vaccino si sono rivelate false, si continua senza sosta ad inneggiare ad un’altra dose, come se la platea di persone di riferimento fosse un gruppo di tossici dipendenti in astinenza dalla dose quotidiana.
Il virus ricomincia a correre proprio nel momento in cui tra quegli anziani over 80 fragili, ad aderire alla raccomandata quarta dose, sono si e no il 10%.
E come se non bastasse oggi la si raccomanda a tutti gli over 60, considerati indistintamente fragili nonostante lavorino fino a 68 anni.
Ma si sa di covid si può morire, di fatica no.
Sotto attacco sono ora, nuovamente i nostri giovani, i nostri bambini, quasi ragazzi, ai quali per due anni si è negata la socialità, gli abbracci, le risate in comitiva, il sano decantato sport che improvvisamente non era più necessario, ma superfluo come il poter uscire, incontrare persone, parlare, guardare negli occhi gli altri.
Dopo che per anni sono stati isolati, con tablet e smartphon alla mano, dopo averli indotti al culto della bellezza a tutti costi, al mito dell’apparire, dopo che li si è isolati con Facebook, Twitter, Instagram, dopo averli convinti che per divertirsi servono notti da sballo, non è poi così strano che i grandi assenti delle lotte contro il green pass, la tirannia sanitaria, le limitazioni e i folli lockdown fossero proprio loro.
Neanche leoni da tastiera, ma petulanti micetti in attesa delle briciole da parte di una società di cui dovrebbero esserne il futuro vivo e pulsante.
Tutto questo in attesa dell’ autunno dove comincerà anche in Italia la campagna vaccinale per i neonati e bambini dai 6 mesi ai 5 anni, sperando che tutti quei genitori con prole si fermino a pensare, a riflettere su quale grande responsabilità hanno tra le mani e che si comportino con coscienza, che guardino la realtà che stiamo tutti vivendo, il grande inganno e le bugie che ci sono state raccontate da chi, mirando ai nostri figli, mira a distruggere il nostro futuro e che resistano alle sirene incantatrici, come hanno già fatto per la vaccinazione dei propri figli nella fascia di età compresa dai 6 ai 12 anni, che i dati ci confermano essere stata un flop.
Questo ci fa sperare che forse c’è ancora speranza.