di Fabio C. Maguire
Il regime israeliano sta perdendo progressivamente sostegno a livello internazionale.
Solamente l’Occidente insiste ad appoggiare ciecamente la causa israeliana, rendendosi complice del l’eccidio di migliaia di innocenti.
Ma il Sud Globale non è rimasto indifferente davanti agli orrori commessi da Israele nella Striscia di Gaza e ha adottato dei primi provvedimenti per esprimere il proprio disappunto sulla questione.
Si vorrebbe arrivare ad isolare Israele da un punto di vista politico e diplomatico attraverso la rottura dei rapporti bilaterali.
Diversi Presidente dell’America Latina hanno difatti ritirato i propri ambasciatori da Israele e condannato fermamente le atrocità commesse dall’esercito israeliano ai danni dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania.
Cile, Colombia, Bolivia, Venezuela, Argentina e Brasile hanno deciso di interrompere le relazioni con Tel Aviv, protestando contro l’operazione militare avviata dall’IDF nella Striscia di Gaza.
In particolare, Brasile e Argentina hanno contestato la legittimità dell’operazione terrestre per l’impatto devastante che potrebbe avere sui civili, i quali fino ad ora hanno subito maggiormente la ferocia del regime israeliano.
Tel Aviv aveva poi chiesto a Cile e Bolivia di chiarire la propria posizione in merito alla questione palestinese, pretendendo una condanna di Hamas per le azioni violente compiute il 7 ottobre.
La risposta della leadership latinoamericana è stata netta ed inequivocabile: ritiro immediato dei propri ambasciatori da Israele a causa del massacra di civili palestinesi che il regime sta compiendo.
Anche il Sud Africa si è mossa nella stessa direzione, accusando Israele di genocidio.
Nel documento pubblicato dal ufficio presidenziale si legge come “il Governo del Sud Africa” abbia deciso di “rimuovere i suoi diplomatici da Tel Aviv per delle consultazioni”.
Chi ha patito sulla propria pelle il dolore e il peso di un’occupazione militare straniera e la sua violenza è inevitabilmente al fianco del popolo palestinese nella sua legittima guerra di liberazione nazionale.
Solo l’Occidente resta ancora vergognosamente in silenzio davanti al massacro che si sta consumando in Palestina, un silenzio che costerà caro agli occidentali.