di Carla Peroni
400 pagine
170 proposte
800 miliardi di euro di investimento.
Questi sono i numeri del documento che Draghi, su richiesta dalla Commissione Europea, ha stilato per rafforzare la competitività dell’UE.
Questo rapporto, realizzato con innumerevoli consultazioni e contributi vari di professionisti, si caratterizza in primis per la posizione di Draghi favorevole ad un amplissimo ricorso al debito europeo.
Sempre a proposito di numeri, 10 sono i punti principali su cui questo report si incardina, dal suddetto ricorso al debito europeo, agli acquisti comuni di gas per calmierare i prezzi, dall’obiettivo “neutralità climatica nel 2050” al maggiore sviluppo tecnologico e dell’A.I.
Insomma, tutti provvedimenti che richiedono investimenti enormi e per i quali non si vedono quali possano essere i benefici per le famiglie e per la popolazione.
Non si è fatta attendere la dura reazione di Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare: “Riecco Draghi. Nessuno lo ha votato eppure viene a dare ordini dopo aver contribuito negli ultimi trent’anni al disastro europeo. Vi rendete conto qual è la democrazia secondo questi signori? Sovrana e Popolare sarà la nostra risposta”.
Tornando ai numeri non possiamo che pensare allo zero, come il nostro voto a questo rapporto e citando Trilussa nel dialogo tra il numero uno e il numero zero “E’ questione de nummeri. A un dipresso è quello che succede ar dittatore che cresce de potenza e de valore più so’ li zeri che je vanno appresso” (1944).