Sugli schermi cinematografici é arrivata Barbie, bella e intraprendente, con l’immancabile
Ken il belloccio al suo fianco, o sarebbe meglio dire al suo servizio.
Si, perché il modello proposto dall’ultima trovata cinematografica Americana non può
rimandare a modelli ormai stereotipati dell’ultimo atto della rivoluzione femminista in atto
dagli anni 60 ad oggi.
Non più una donna al fianco dell’uomo nella costruzione e nel mantenimento del sistema
famiglia, ma una donna ai posti di comando nell’organizzazione del mondo del lavoro, una
donna con il bastone del comando nella gestione del sistema famiglia, o almeno ciò che
resta della famiglia, visto che all’orizzonte si intravede soltanto un essere umano solo ed
alienato, incastrato nella macchina della produttività di un economia globalizzata.
Ricercavano la parità di diritti le donne delle rivoluzioni sessantottine, ed era sacrosanto
riconoscerglieli, se i due sessi fossero stati vigili e accorti nel comprendere che il sistema
capitalista avrebbe teso la sua trappola ed avrebbe approfittato per intrappolare la figura
genitoriale nel meccanismo di sfruttamento nel lavoro e allontanarli inevitabilmente dalla
prole, quei figli sempre più soli, rapiti da smartphone e PlayStation, lasciati al loro caos
interiore di chi assorbe come spugna il dolore delle varie separazioni.
Resistere oggi è anche questo, saper guardare ai malfunzionamenti del cambiamento,
contro chi ha voluto attaccare e sovvertire il sistema patriarcale per proporre il nulla del caos
e disintegrare il sistema famiglia come noi lo conoscevamo.
Barbie è nociva come modello perché non reale e non funzionale ad un sistema civile, é il
pupazzetto della Ferragni e di Fedez, modelli illusori legati ad un mondo fatto di apparenza e
materialismo che andrebbe rifiutato per qualcosa di più sano e produttivo, un uomo e una
donna rispettosi dei loro ruoli di padre e di madre, operosi per il bene comune del sistema
famiglia e non più volti al soddisfacimento della sola realizzazione individuale che non porta
che divisionismo.
Un meccanismo famiglia fallimentare è una piramide senza base che non può reggersi per
garantire serenità e stabilità alle generazioni future.