di Fabio C. Maguire
Un incontro al vertice tra Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia ha posto le fondamenta per la creazione di un imponente e moderna flotta di sottomarini a propulsione nucleare di nuova generazione.
I negoziati sono durati circa un anno e mezzo e in questi ultimi giorni è stata raggiunta l’intesa nell’ambito del patto di sicurezza “Aukus”, concernente l’acquisto di tre sottomarini statunitensi da parte dell’Australia, con la possibilità di poterne ricevere altri due.
Canberra avrà l’opportunità di comprare anche un sottomarino di produzione britannica, SSN-Aukus, perlopiù dotato di tecnologia americana.
Il costo dei mezzi subacquei sarebbe di 3 miliardi di dollari, con una prima consegna prevista per il 2032.
Questo accordo sarebbe finalizzato nelle intenzioni dei contraenti a garantire maggiore sicurezza e stabilità nella regione indo-pacifica.
La Cina ha espresso sin da subito il suo scetticismo, accusando Washington di riproporre una mentalità da Guerra Fredda e di incentivare una corsa alle armi.
Pechino ha dichiarato come questa operazione metta a repentaglio la pace nel Pacifico, rischiando un escalation che sarebbe la triste conseguenza a quel processo di accerchiamento e militarizzazione dei paesi circostanti compiuto dagli States ai danni della Repubblica Popolare.
Il progetto statunitense “solleva molte domande circa la non proliferazione” ha aggiunto il portavoce del Cremlino Peskov, ribadendo come serva trasparenza e disponibilità nel rispondere alle domande di sicurezza degli altri paesi.
La presenza americana nell’Indo-Pacifico è sempre più tangibile e dettata da interessi poco diplomatici, apprendo così il progetto “Aukus” un nuovo strumento imperialista americano per accrescere la propria influenza ed espandere il suo dominio nel mondo.