di Fabio C. Maguire
Il Parlamento europeo, nella giornata di ieri, ha ospitato il presidente ucraino Zelensky, giunto a Bruxelles per discutere personalmente del conflitto est-europeo che ha coinvolto indirettamente anche tutto il vecchio continente, e per continuare la sua elemosina di armi e finanziamenti militari.
La seduta straordinaria è stata organizzata affinché fosse data la possibilità a tutti i leader nazionali, 27 totali presenti al Consiglio, di interloquire direttamente con il capo di Kiev.
Quest’ultimo ha esposto la critica situazione al fronte, chiedendo ulteriore ausilio all’Europa, ribadendo come siano fondamentali ennesimi pacchetti di sanzioni alla Russia che vadano a intaccare e colpire l’apparato industriale bellico e informatico del Paese.
Non è mancata la consueta richiesta di nuove e sofisticate armi e mezzi, fra i quali i jet da combattimento, che, qualora i leader europei acconsentissero a tale rifornimento, condurrebbero ad una escalation del conflitto e ad una risposta russa molto dura e severa, come già avvertito dal Cremlino se dovesse percepire che i suoi territori venissero minacciati.
Zelensky ha infine espresso la sua gratitudine all’Europa per il sostegno, riaffermando che l’Ucraina vincerà e diverrà membro ufficiale dell’UE.
La premier italiana Giorgia Meloni ha partecipato all’incontro e, fra baci e abbracci, ha avuto la possibilità di parlare separatamente con il presidente ucraino, confermando il supporto a Kiev e impegnandosi in nuovi invii di materiale militare, nonostante le statistiche certifichino l’impopolarità dei pacchetti-aiuto in Italia.
Il leader ucraino ha anche parlato e raccontato del controverso rapporto con la Germania, definito “ondivago”.
Infatti il cancelliere Sholz non ha esaurito il suo scetticismo e continuamente si cerca di persuaderlo ad appoggiare incondizionatamente l’Ucraina ma i dubbi restano così come la paura di un prolungamento del conflitto oltre i confini attuali.
Per la Germania è ora da considerare anche la faccenda del gasdotto North Stream che sarebbe un vero e proprio atto di guerra nei suoi confronti perpetrato dalla CIA e che potrebbe smuovere gli equilibri all’interno della NATO.
La giornata parlamentare si è conclusa con il Presidente del Consiglio Europeo che ha asserito come sia “essenziale per l’UE e tutti i suoi partner intensificare il sostegno militare a Kiev, soprattutto ora che corre il rischio di una nuova offensiva russa.”
Bruxelles in questo ultimo anno non ha imparato la lezione e la crisi energetica continua a colpire interi Paesi europei, condannandoli alla resilienza per la mera volontà di Washington.
La Russia ha vinto gli embarghi occidentali, potenziando la sua economia e riportando strategiche vittorie in Donbass.