di Fabio C. Maguire
Niamey ha dichiarato che la Francia ha violato lo spazio aereo del Niger.
Il governo rivoluzionario ha accusato Parigi di “destabilizzazione” attraverso un videomessaggio dell’esercito.
Secondo I leader della rivolta, i militari francesi avrebbero colpito la Guardia Nazionale e violato lo spazio aereo del paese.
All’attacco avrebbero preso parte componenti di organizzazioni terroristiche che, come sostenuto dall’esercito nigerino, sarebbero stati rilasciati dalle autorità militari francesi al confine con il Burkina Faso.
La Francia ha respinto le accuse, affermando di non aver violato lo spazio aereo del Niger e di non aver assoldato estremisti e criminali per condurre una guerra contro Niamey.
Questi eventi stimolano una brusca escalation bellica che potrebbe compromettere definitivamente qualsiasi risoluzione diplomatica della crisi.
L’ECOWAS, invece, ha indicato il 10 agosto come data per discutere degli sviluppi in Niger.
I capi di Stato si incontreranno ad Abuja, capitale della Nigeria, per affrontare la questione e valutare un possibile intervento militare per ripristinare l’ordine costituzionale.
Il Presidente della Nigeria ha deciso di imporre severe sanzioni al Niger che si vanno a sommare a quelle di Stati Uniti ed Unione Europea.
Secondo Bruxelles, le sanzioni stanno dando i suoi frutti perché nel paese si registra una carenza di scorte medicinali e sanitarie, un aspetto che inorgoglisce i falchi europeisti che hanno deciso di sospendere gli aiuti umanitari ad uno dei paesi più poveri del continente.
La politica dell’Occidente è stata smascherata e si è rivelata più inquietante del previsto: dalla Nuland che avverte di un invasione americana all’Europa che blocca l’arrivo di medicine ed alimenti, così il blocco occidentali chiude i suoi affari e liquida gli incomodi.
Ma anche in Francia la situazione non è rosa e fiori.
Il Presidente Macron, sparito dal pubblico da diversi giorni, si è inimicato gran parte del Senato.
Infatti, oltre 80 senatori hanno sottoscritto una lettera indirizzata al Presidente in cui lamentano la mala gestione delle relazioni con l’Africa, la cui diretta conseguenza è la perdita d’influenza della Francia nel continente, sbilanciato sempre di più ad est.