di Ramona Castellino
La violenza israeliana si abbatte nuovamente sul nord di Gaza, a Beit Lahiya, dove un palazzo adibito a rifugio per sfollati, viene bombardato.
Uccise 77 persone di cui più della metà erano donne e bambini. Il bilancio è ancora provvisorio.
Nel Libano orientale muoiono sotto le bombe sioniste oltre 60 persone e altrettanti feriti.
Il bilancio delle vittime dall’inizio dell’invasione israeliana in Libano è di oltre 2700 civili e di 12.700 i feriti.
Nel totale disprezzo dei diritti umanitari, se non bastasse l’orrore compiuto fino ad oggi, il Parlamento israeliano approva la legge che vieta l’attività delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) che apre un gravissimo precedente.
Molte le condanne dei vari paesi tra cui Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Norvegia, Slovacchia, Francia e Germania.
Assordante il silenzio del governo italiano.
Israele continua a dare prova del suo totale disprezzo delle leggi internazionali, degli accordi umanitari e di tutte le leggi che invece vincolano i paesi di tutto il mondo.
Coraggioso come sempre il Sud Africa che presenta alla Corte Internazionale di giustizia un fascicolo con le prove a dimostrazione di come Israele abbia violato la Convenzione sul genocidio.
Un dossier di più di 750 pagine e 4.000 allegati che se ondo le prassi della Corte non può essere reso pubblico.
Diversi paesi si sono uniti al procedimento come Bolivia, Colombia,Messico, Libia e solamente la Spagna per il nostro “democratico” Occidente.
Intanto Hezbollah nomina Naim Qassem come suo nuovo leader dopo l’uccisione di Nasrallah.
Il ministro degli esteri iraniano Araghchi e il suo omologo saudita Farhan chiedono sforzi unificati di tutto il mondo musulmano per fermare “i crimini del regime israeliano e il suo spietato massacro di persone a Gaza e in Libano”.
La Resistenza continua.