Giuliano Castellino
Non siamo mai stati amanti né dei soldati né dei militari, mai abbiamo subito il fascino della divisa.
Nessuno di noi ha mai sperato e creduto che pezzi buoni del sistema o delle forze armate, ben pagati dal regime, potessero diventare forze popolari e rivoluzionarie.
Difficilissimo, se non impossibile, vedere un cane che si ribella al padrone che gli riempie la ciotola…
Golpe e carri armati nelle città ci mettono il terrore.
Tutto questo non ci impedisce di dare solidarietà al generale Roberto Vannacci, autore di un libro, Il mondo al contrario, che ha scatenato polemiche e attacchi.
Il generale, nel suo libro, esprime il sentimento del popolo italiano, quello vero, che lavoro e con estremi sacrifici arriva a fine mese.
Quel popolo oggi non rappresentato dal sistema Italia e dal suo establishment.
Quel popolo, famiglie, uomini e donne, lavoratori, che non hanno voce nei salotti televisivi, che non si riconoscono più nella politica e nei politici, che hanno in antipatia i palazzi del potere.
Quel popolo che schifa giornali e giornalisti, non ha più nessuna fiducia nelle toghe e nella legge (cose ormai assai lontane dalla giustizia), strozzato dalle banche, strangolato da una rata di un mutuo o di un affitto, oppure costretto a vivere con la spada di Damocle di uno sfratto o uno sgombero coatto.
Quel popolo precario, che si vede tagliare, governo dopo governo, diritti sociali e libertà fondamentali.
Quel popolo sfruttato, sottopagato, che fa le file negli ospedali quando malato, che si vede Hub vaccinali sotto casa quando sano.
Quel popolo ormai schiavo delle finte emergenze di un regime che su di esse rafforza oppressione e tirannia.
Quel popolo che se ne frega delle cazzate gender e green, che odia le polizie delle destre e le bandiere arcobaleno delle sinistre.
Quel popolo che per il 50% oggi non vota e se vota lo fa per quelli che il mainstream (in maniera errata e fuorviante) definisce populisti, perché poi essere popolo non gli dispiace.
Anzi, quando si sente attaccato da radical-chic e pennivendoli gonfia il petto e mostra il mento.
Per questo che oggi noi, popolo in lotta e in resistenza al golpe globale del Grande Reset difendiamo il Generale-Scrittore, apprezziamo e diffondiamo il suo libro e ne condividiamo gran parte del contenuto.
Cosa dice di così scandaloso da far muovere ministri e vertici militari?
Il titolo la dice lunga sul tenore e sui contenuti di questo libro.
Vogliamo pubblicare le parole dell’autore stesso che descrive perfettamente il suo lavoro: “Il Mondo al contrario vuole infatti provocatoriamente rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me (e gran parte degli italiani, ndr) percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità.
Cosa c’è di strano? Capita a tutti, e spesso – direte voi. Ma la circostanza anomala è rappresentata dal fatto che questo sgradevole sentimento di inadeguatezza non si limita al verificarsi di eventi specifici e circoscritti della nostra vita, a fatti risonanti per quanto limitati, ma pervade la nostra esistenza sino a farci sentire fuori posto, fuori luogo ed anche fuori tempo. Alieni che vagheggiano nel presente avendo l’impressione di non poterne modificare la quotidianità e che vivono in un ambiente governato da abitudini, leggi e principi ben diversi da quelli a cui eravamo abituati.
Basta aprire quella serratura di sicurezza a cinque mandate che una minoranza di delinquenti ci ha imposto di montare sul nostro portone di casa per inoltrarci in una città in cui un’altra minoranza di maleducati graffitari imbratta muri e monumenti, sperando poi di non incappare in una manifestazione di un’ulteriore minoranza che, per lottare contro una vaticinata apocalisse climatica e contro i provvedimenti già presi e stabiliti dalla maggioranza, blocca il traffico e crea disagio all’intera collettività. I dibattiti non parlano che di diritti, soprattutto delle minoranze: di chi asserisce di non trovare lavoro, e deve essere mantenuto dalla moltitudine che il lavoro si è data da fare per trovarlo; di chi non può biologicamente avere figli, ma li pretende (…); di chi ruba nella metropolitana, ma rivendica il diritto alla privacy”.
Insomma un attacco a 360 gradi al politicamente corretto.
Tanto da arrivare a dire in queste ore “gay ed ebrei non sono intoccabili”, scatenando nuovi e più feroci attacchi, dimostrando, ancora una volta, che la tirannia culturale del pensiero debole non consente e non accetta libero confronto e libertà di espressione.
Roberto Vannacci non solo ha difeso il suo libro, ma ieri ha rilanciato: “Niente passi indietro. Se metterò a rischio la carriera lo avrò fatto per una giusta causa: la lotta al pensiero unico. Basta badacchi tra le gambe nello spogliatoi delle squadre femminili”.
Per la dittatura del pensiero democrazia e libera espressione valgono solo all’interno del recinto del pensiero unico dominante.
Guai a tutti quelli che osano superare e non accettare questa barriera.
Per fortuna ogni tanto ci sono ancora uomini coraggioso come il Generale, che ha perso la sua posizione, è stato fatto fuori, sicuramente avrà perso anche tanti amici tra i potentati, ma avrà guadagnato la stima di milioni di connazionali che la pensano come lui.