di Fabio C. Maguire
Sull’incidente del Lago Maggiore sono state fornite numerose versioni, spesso contrastanti, per cercare di spiegare la presenza congiunta dei servizi segreti italiani e israeliani a bordo dell’imbarcazione “Goduria”.
La versione imposta come veritiera dai media mainstream, per giustificare il naufragio dell’imbarcazione, racconta di un’improvvisa tromba d’aria che avrebbe affondato la barca.
Questa storia presenta alcune incongruenze, contraddicendo perlopiù le versioni di alcuni residenti del posto che parlano di condizioni atmosferiche non così estreme, ossia di un maltempo non così forte da poter provocare il naufragio dell’imbarcazione.
Alcuni esperti hanno affermato che per far si che una barca possa affondare in quel modo devono ricorrere una serie di condizioni precise, non solo un “forte vento” come sostenuto dalla stampa occidentale.
Da una festa sul lago a un summit per spiare degli oligarchi russi residenti nella località di Verbania, passando infine per un incontro volto contrastare congiuntamente il traffico di armi strategiche, la stampa italiana ha proposto una pluralità di interpretazioni, contraddittorie e insufficienti dal punto di vista probatorio.
Sulla barca, come provato, si è tenuto un vero e proprio vertice dei servizi segreti, radunati per concepire un’operazione congiunta dalla trama non del tutta chiara e innocua.
I media hanno informato della presenza esclusiva di uomini dell’AISE e del Mossad ma, secondo alcune fonti istituzionali, che forniscono una ricostruzione diversa, a bordo ci sarebbero stati anche agenti dei servizi britannici del M16 accompagnati da un altro soggetto dell’apparato d’intelligence della NATO.
Lo scopo, secondo la sopracitata fonte, sarebbe stato quello di progettare una nuova provocazione nella regione del Kosovo, avviando una nuova escalation nei Balcani, noti per essere la “polveriera d’Europa”.
Il piano top secret sarebbe stato ideato a seguito della presa d’atto che la situazione in Ucraina per l’Alleanza Atlantica appare ormai ampiamente compromessa.
La Russia si è mostrata capace di resistere alle sanzioni occidentali e contemporaneamente in grado di condurre e vincere un operazione militare speciale.
Senza alcun dubbio la presa di Artemovsk ha rappresentato una pesante, se non addirittura mortificante, sconfitta per l’esercito ucraino, privato, per i deliri di un pazzo, di circa settanta mila uomini caduti nel disperato tentativo di difendere la città.
Si aggiunga inoltre la distruzione di un centro d’intelligence militare ucraino, all’interno del quale risultavano presenti diversi elementi della NATO prontamente evacuati a Berlino.
La situazione per l’Alleanza Atlantica è sempre più drammatica e, in attesa della celebre controffensiva, iniziano a circolare in rete video di soldati ucraini stanchi che si rifiutano di eseguire gli ordini, discutendo addirittura dell’ipotesi di rovesciare il regime di Zelensky.
Per tentare di risolvere il danno, la NATO, affiancata dai servizi di vari paesi, avrebbe deciso di eseguire in Kosovo quella che in gergo d’intelligence si chiama “false flag”, in italiano “falsa bandiera”.
Attraverso questo tipo di operazioni si attuano attentati e provocazioni di vario tipo per poter poi accusare l’avversario prescelto di aver commesso lui quanto invece architettato dai servizi rivali.
Nei giorni scorsi, si è assistito ad un primo tentativo di provocare la popolazione serba nel nord della regione.
I serbi, in piazza per chiedere la rimozione dei sindaci di etnia albanese, sono stati aggrediti dalle forze della NATO con gas lacrimogeni nonostante la natura, almeno iniziale, pacifica della manifestazione.
Secondo questa versione dunque il Lago Maggiore avrebbe ospitato un vertice segreto per tessere la trama di un nuovo piano contro Mosca.
A tal proposito, i servi segreti del Cremlino, FSB, avrebbero intercettato e scoperto il piano e avrebbero di conseguenza deciso intervenire e affondare la nave.
Quest’ultima sarebbe stata speronata da un’altra imbarcazione, guidata dai russi, e sprofondata nelle acque del lago.
Nell’incidente hanno perso la vita gli agenti dell’AISE, Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, rispettivamente di 53 e 62 anni, la moglie russa dello skipper Claudio Carminati, Anna Bozhkova, assieme all’agente del Mossad, Erez Shimoni, le cui esequie sono state già celebrate in Israele nei giorni scorsi e dove si è persino presentato il capo del Mossad, David Barnea, a rendergli omaggio.
La Russia non solo sta vincendo la guerra sul campo di battaglia ma anche quella combattuta dietro le quinte, quella dello spionaggio.
Quella dove si determineranno i futuri equilibri internazionali.
Il vecchio impero a stelle strisce sta scomparendo per lasciar posto ad una nuova e vigorosa realtà.
Quella del mondo multipolare e della difesa della sovranità degli Stati nazionali.