Il Manifesto Dei Valori Per L’Italia Libera: Un Pensiero Forte Da Sostenere
di Riccardo Bianchi
Ci siamo: il Manifesto dei Valori per l’Italia Libera ha visto la luce proprio ieri. Per molte persone questa proposta di un Pensiero Forte da contrapporre alla società liquida non sarebbe mai potuta essere messa in piedi. Per poter guarda al futuro non solo con la speranza, ma con la fiducia chi si mette in azione, c’era bisogno che alcuni uomini prendessero il coraggio di dire quali fossero i punti chiave su cui poter costruire un percorso culturale e quindi anche politico.
È stato un percorso lastricato di buone intenzioni, tanto cuore ed anche scontri, ma sempre portati avanti con la lealtà di chi vuole davvero costruire un futuro migliore. Stavolta ce l’abbiamo fatta. Siamo stati in grado di mettere intorno ad un tavolo (fisico e virtuale) tante intelligenze, responsabili di movimenti e persone unite da alcune chiare parole d’ordine. Così, raccogliendo il grido di Italia Libera, è nato un Manifesto dei Valori, che sarà punto d’inizio di un cammino destinato alla vittoria.
Avremmo potuto costruire l’ennesimo partito dallo “zero virgola”, ma non sarebbe stato utile ad altro se non a diventare la stampella del prossimo governo, che sarà probabilmente a guida Meloni, da come dicono nei sondaggi. Però questo poco ci importa. Non avremmo mai comunque accettato di fiancheggiare gli altri partiti atlantisti, fedeli ai diktat della NATO, come si stanno scoprendo anche alcune formazioni che vorrebbero raccogliere il dissenso…
In questo clima generale, in cui il Golpe Globale sta portando avanti la sua offensiva per condurci al Great Reset, esattamente come hanno scritto e messo in calendario gli ideatori, non potevamo che mettere insieme più battaglie, che hanno un denominatore comune. Ecco perché non avremmo mai potuto consegnare il dissenso in mano ad una coalizione di cui non condividessimo la proposta generale.
La prima parola chiave del Manifesto dei Valori è PACE. Basterebbe dire “basta guerra”, ma se volessimo scendere nel particolare dovremmo per forza declinarla come uscita dall’Unione Europea, dall’ONU, dalla NATO così come dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tutti organismi che hanno creato, foraggiato e innescato guerre, in un modo o nell’altro, nel passato quanto nel presente.
Come non mettere nei sei punti chiave la LIBERTÀ. Quale parola più bella?! Basta con i distanziamenti, le mascherine o i trattamenti sanitari obbligatori, senza un vero consenso informato. Dobbiamo rifiutare lockdown ed emergenze, che costituiscono la nuova modalità di esecuzione dell’agenda politica. E poi la richiesta, a latere, di verità e giustizia sulla campagna vaccinale imposta. Non siamo medici. Chiediamo, però, che emergano le responsabilità. Rivendichiamo la libertà di parola, che in questo Paese sta diventando un optional.
GIUSTIZIA, appunto, la terza parola di questo Manifesto dei Valori. Vogliamo la riforma della Giustizia, con la conseguente separazione delle carriere, così come la responsabilità civile e penale per i giudici. Voler giustizia significa anche ristabilire una cultura del lavoro, del sociale, con maggior partecipazione agli utili da parte degli operai.
Come non parlare della SOVRANITÀ MONETARIA, con la proposta di tornare a ciò che la Banca d’Italia era prima del 1981: proprietà dello Stato e, quindi, del Popolo. Vogliamo poter stampare moneta non a debito, come avviene oggi, che non sappiamo nemmeno di chi siano gli euro che acquistiamo!
Veniamo poi alla parola VITA, il cuore della battaglia antiglobalista. Togliamo l’aborto come diritto. Ricordiamoci che stanno sostituendo la nostra popolazione con manodopera a basso costo che viene dall’Estero, proprio perché stiamo riducendo le nascite. Bisogna dire con coraggio che questo è davvero un Pensiero Forte che deve contrapporsi all’idea dell’aborto come un anticoncezionale. Rilanciamo con forza il diritto alla vita!
LAVORO, quindi, come caposaldo di un’Italia Libera e sovrana, per ridare dignità a uomini e donne che ogni giorno ne stanno perdendo il diritto. Con l’avvento e l’abuso delle nuove tecnologie, sempre più persone si stanno allontanando e perdendo la speranza in questo mercato del lavoro.
È come la deriva della tecnocrazia, che vorrebbe votassero solo il 30% dei cittadini, per allontanare sempre di più le masse dal potere. E tutto questo non si può certo fare nell’alveo del capitalismo, il modello più distruttivo della storia dell’uomo, che ha creato una divaricazione sempre più profonda tra i ricchi sempre più ricchi e tutto il resto del mondo, povero.
Per la prima volta nella storia democratica di questo Paese, uomini liberi si mettono insieme dando priorità al valore del Programma. Questo è un atto davvero rivoluzionario, specialmente se lo confrontiamo a chi si sta mettendo insieme soltanto per poter accedere ad una poltrona ben retribuita in Parlamento. Questa è la vittoria delle storie personali che si uniscono in un grande cammino di unità.
A breve prenderà vita attiva questa forma associativa. Non sarà un cartello elettorale. Non sarà un partito. Non sarà un movimento. Sarà un grido forte e chiaro, per l’Italia Libera, basato sui principi cardine appena esposti. Non chiedetevi cosa faremo noi, andando in questa direzione. Dovete solo chiedervi se voi avrete scelto di continuare a lamentarvi per come stanno andando le cose oppure se prendere la decisione di mettervi a disposizione di questo cammino davvero rivoluzionario.
La 194 non e’ “l’obbligo all’interruzione di gravidanza” ,si tratta di scelte individuali e “protette” dal “sistema sanitario”,quando proliferava “l’aborto clandestino” o le cliniche dei “medici obbiettori”.La 194 sparirebbe da sola de si partisse dal “Divorzio” obbligando chi decide di fare “famiglia” a restare nel “nucleo” fino al compimento della maggiore eta’ della “prole”.E’ la superficialita’ il male che si e’ insinuato in parole d’ordine che abbracciano argomenti di tale sensibilita’ che “spararli” in un manifesto,non vuol dire “attuarli” nella realta’ complessa che stiamo vivendo Tutti.La disgregazione voluta dal sistema e percepita in maniera “personale” ha sfasciato Tutto,questo con la benedizione della classe dominante.MiguelSerrano in un saggio “la costruzione del golem” aveva analizzato corrotti e corruttori,Marco Dolcetta in una delle ultime interviste fatta ad il Leghista Savoini,prevedeva questi scenari “paralleli”.Andare oltre non vuol dire Rimanere dove si e’.