L'Italia Mensile

Il governo italiano non vuole che l’UE sanzioni i ministri israeliani estremisti

Giorgio Bianchi

«Ho iniziato la procedura per chiedere agli Stati Membri se considerano appropriato includere nella nostra lista di sanzioni alcuni ministri israeliani che stanno lanciando messaggi d’odio inaccettabili contro i palestinesi e proponendo cose che stanno chiaramente andando contro la legge internazionale e che sono un incitamento a commettere crimini di guerra» ha dichiarato Borrell, dopo l’incontro con i ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Unione. «Penso che l’UE non debba avere tabù nell’usare la nostra cassetta degli attrezzi per far rispettare il diritto umanitario. Ma non è una mia decisione. Io ho solo la capacità di proporre. Saranno gli Stati Membri a decidere».

All’indomani delle dichiarazioni rilasciate dal ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich (che aveva definito «giustificata e morale» l’eventualità che Israele «faccia morire di fame 2 milioni di civili» fino alla «restituzione degli ostaggi») e del ministro per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir (che lo scorso 13 agosto ha provocatoriamente marciato sulla Spianata delle Moschee, iniziativa fortemente criticata e condannata da molte organizzazioni internazionali), l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’UE ha infatti suggerito che i ministri israeliani che diffondessero questo tipo di messaggi fossero colpiti da sanzioni europee. Dichiarazioni di incitamento all’odio contro i palestinesi e all’uso della violenza contro la popolazione di Gaza non sono nuove per entrambe i ministri, afferenti all’estrema destra israeliana.
«L’affamamento deliberato dei civili è un crimine di guerra» aveva sottolineato Borrell, che aveva sottolineato come le frasi del ministro Smotrich «dimostrino, ancora una volta, il suo disprezzo per il diritto internazionale e per i principi fondamentali dell’umanità».

Di tutt’altro avviso sembra essere l’Italia.

In risposta alla proposta di Borrell, il ministro Tajani ha infatti commentato che «Non è questo il modo di persuadere Israele a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco al Cairo». «Credo sia un grave errore – ha commentato il ministro – Una cosa è sanzionare i coloni che hanno compiuto violenze, altra i ministri di un governo in carica.

Vorrebbe dire rompere le relazioni diplomatiche con Israele.
A chi gioverebbe?

(https://www.lindipendente.online/2024/08/30/il-governo-italiano-non-vuole-che-lue-sanzioni-i-ministri-israeliani-estremisti//?tg_rhash=cb891b7c9401eb)

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