Guardate il video qui: https://youtu.be/65nPyKQS5jg
Il Ministero della difesa russo comunica che i militari russi hanno salvato la vita di un giornalista italiano che lavorava da parte ucraina (per Rai1 e Repubblica), la sua macchina è saltata in aria su una mina ucraina nella regione di Kherson.
Secondo il dipartimento, Il 29 agosto, con l’inizio della controffensiva ucraina, Mattia Sorbi è andato in prima linea accompagnato da due persone a lui sconosciute in uniforme militare ucraina.
Secondo lui, queste persone gli hanno promesso di accompagnarlo in un taxi fino alla linea di contatto, ma sono scesi prima, gli hanno mostrato la strada, senza avvisarlo che era minata e se ne sono andati. L’auto ha proseguito ma è saltata su una mina ucraina, l’autista è morto sul colpo, l’italiano è rimasto gravemente ferito.
“Lo scopo della provocazione dei servizi segreti ucraini era di attendere la morte del giornalista a seguito del fuoco da posizioni difensive russe o di far esplodere un taxi su una mina per poi accusare la Russia di aver ucciso Mattia Sorbi che avrebbe avuto un’ampia risonanza nei media occidentali”.
I soldati russi, sotto il fuoco ucraino, sono riusciti a tirare fuori il giornalista dalla macchina in fiamme. Questa, lo si ribadisce, è la versione dei fatti data dalle autorità russe. https://t.me/rian_ru/177133
Anche Open, come Mirotvorez, mette le mani avanti e scheda come “filorusso” il giornalista italiano saltato su una mina ucraina. Nel timore che si riprenda, racconti quello che gli è successo, e magari si ricreda delle sue precedenti dichiarazioni vivendo in prima persona dalla parte russa del fronte, meglio cominciare a inquadrarlo come agente del Cremlino, nonostante fosse stato corrispondente per la RAI con una posizione nettamente filoucraina, raccontando che i russi sparavano sui civili e poi sulla croce rossa che andava a soccorrerli.
Tutto molto bello…