di Fabio C. Maguire
Tel Aviv sta colpendo indiscriminatamente la Striscia di Gaza.
Sono stati colpiti ospedali, scuole, università, ambulanze e zone residenziali.
Le vittime superano le migliaia e il numero dei feriti è incalcolabile.
Il Presidente Netanyahu vuole portare a compimento l’assurdo e criminale progetto sionista di eliminare definitivamente la comunità palestinese attraverso un genocidio a cui l’Occidente sta assistendo passivamente divertito.
L’obbiettivo di Tel Aviv è una vera e propria pulizia etnica spacciata per una lotta al terrorismo islamico in nome della democrazia e della libertà.
Viene utilizzata la stessa identifica retorica americana per legittimare il genocidio di interi popoli.
L’Unione Europea è complice di questo massacro e ne svolge un ruolo significativo.
Interrompere i pagamenti e l’assistenza alla Palestina significa condannare a morte milioni di persone che da lunedì si trovano senza acqua, cibo, elettricità e cure mediche.
Infatti, le autorità israeliane hanno stabilito l’immediata cessazione di ogni approvvigionamento alla Striscia di Gaza, interrompendo le linee di rifornimento con gli insediamenti palestinesi.
Un Olocausto si sta compiendo in Palestina ad opera di Israele mentre la comunità internazionale resta impassibile a guardare questo macabro spettacolo.
La Turchia, la Russia e la Cina si sono espressi contrari al massacro dei civili ma hanno chiarito che questa guerra non è altro che la conseguenza dell’indifferenza occidentale al brutalissimo israeliano e al regime di apartheid e violenza che Tel Aviv ha imposto alla comunità palestinese per decenni.
Nel pieno rispetto dei provvedimenti internazionali e degli accordi di Oslo, contravvenuti sistematicamente dall’Occidente da Israele, si deve costruire uno Stato palestinese, unica soluzione alla crisi della regione.
Non considerare le suddette questioni comporterà inevitabilmente un allargamento del conflitto ad attori regionali ben più pericolosi e consistenti in termini di efficienza e potenza militare.
La Lega Araba non potrà rimanere a lungo a guardare il genocidio del popolo palestinese.
Questa è una variabile che molti in Occidente continuano ad ignorare.