di Giuliano Castellino
Siamo Una Colonia Americana, Abbiamo Subito Due Anni Di Apartheid Sanitario, Siamo In Guerra E Sempre Più Poveri.
Cosa C’È Da Festeggiare?
Vogliamo prendere spunto da questo articolo uscito su “L’Antidiplomatico” (https://lantidiplomatico.it/dettnews-cosa_significa_essere_antifascista_oggi/39130_49457/) per certificare la morte (per fortuna) dell’antifascismo.
Chi scrive il pezzo, Agata Iocono, tenta in ogni modo di salvare un “suo personale antifa”, ma finisce col cerificandone la morte, dopo invani tentativi di “accanimento terapeutico”.
“L’antidiplonatica” prova in ogni modo a spiegare “cosa significa essere antifascista oggi”, quando basterebbe affermare, senza nessuna paura di essere “accusati” di fascismo, che l’antifascismo è stato utilizzato per spargere veleno, coprire nefandezze politiche, vendersi al grande capitale globalista.
Agata Iocona non sbaglia una virgola su premessa e analisi generale: “Come ogni anno si aprono le polemiche. Ma questa volta non è un 25 aprile qualsiasi.
Da una parte e dall’altra, governo e opposizione, continua la pusillanime, vergognosa, noiosissima, campagna quotidiana di distrazione di massa dai veri problemi dei cittadini, dei lavoratori italiani.
Si passa dal caso Cospito-Donzelli-Serracchiani all’utero in affitto, dall’Orsa alla “sostituzione etnica” di Lollobrigida, dalla vignetta di Natangelo alle dichiarazioni della Senatrice Segre, che paragona un partigiano a un ucronazista, per arrivare alle sparate di La Russa sulla mancanza del termine antifascista nella Costituzione italiana nata dall’ antifascismo…
Il tutto senza soluzione di continuità, in un’orgia di cretinate identitarie di livello infimo, che hanno il solo scopo di nascondere che maggioranza e opposizione sono sostanzialmente uguali, che la sola agenda che devono portare avanti insieme, facendo finta di agitarsi, è già scritta e ci sta portando dritti dritti alla distruzione totale del protettorato Italia, da ogni punto di vista, socioeconomico e geopolitico”.
Come non condividere questa premessa?
Lo stucchevole dibattito sul 25 aprile e sull’antifascismo in assenza di fascismo è l’ennesimo circo italiota dove destra e sinistra continuano a dividere popolo e proletariato per continuare a servire il vero e grande dittatore: l’oppressore capitalista!
Quello che non riusciamo a comprendere è perché si tenta di bollare come “fascista” quello che nulla ha a che fare col “fascismo” e si voglia continuare a tenere in piedi un Frankestain sepolto dalla storia e rigettato dal popolo: l’antifascismo!
Perché porsi la domanda “Ma cosa significa invece oggi essere antifascista?”
Domanda inutile, perché di fronte a noi non abbiamo nessun pericolo fascista.
E quello che ci lascia perplessi è che la giornalista, dopo aver fatto un ottima premessa, fa un’analisi ancora migliore, che dovrebbe portarla alla nostra conclusione…
“Qual è oggi il pericolo?
Abbiamo vissuto due anni di coprifuoco, di sospensione della democrazia, di depauperazione del parlamento, di deroghe ai diritti fondamentali della nostra bellissima Costituzione antifascista.
Abbiamo potuto godere dei diritti costituzionali solo attraverso concessioni date da un lasciapassare che ha diviso la popolazione italiana, che ha discriminato, ha negato lavoro, stipendio, scuola, persino un caffè al bar.
Di quale fascismo e antifascismo stiamo parlando?
Abbiamo accettato un regime totalitario che ha sperimentato la possibilità di imporre qualsiasi comportamento attraverso il ricatto dei diritti concessi e non più garantiti a prescindere.
In questo senso, il 25 aprile non è rievocazione storica e tanto meno deve essere occasione per squallide e false dispute “identitarie” politico-mediatiche vuote e distopiche.
Quando si cancella la cultura, quando la normalità è il precariato, quando si impedisce ad un artista o ad uno sportivo di esibirsi o gareggiare solo perché russo, quando chi chiede la pace viene schedato e stigmatizzato, mentre si inviano armi all’Ucraina, sapendo benissimo che chi le utilizza è tatuato con croci uncinate e fa il saluto fascista…. di quale antifascismo stiamo parlando?
Quale “liberazione” stiamo festeggiando con le bandiere USA e quelle ucraine?
Forse sarebbe necessaria una riflessione critica, seria, su quale debba essere oggi, davvero, l’antifascismo nato dalla nostra Costituzione più bella del mondo…”
Ben detto!
L’unica riflessione da fare è che non c’è più nessuna domanda da porsi su quale sia l’antifascismo buono o accettabile.
Soprattutto dopo aver fatto una premessa e un’analisi così reale, profonda e drammaticamente aggiornata.
Non sono stati i fascisti, e pensate nemmeno le destre, a farci vivere due anni di inferno di tirannia capitalista terapeutica.
Sono stati Draghi, il compagno Speranza e il sindacato comunista Cgil!
Così come destra e sinistra, sempre guidati dal “Capitan Britannia” ci hanno portato in guerra contro la Russia…
E non è solo roba attuale questa…
Sono tre decenni che seguiamo Nato e States nelle loro guerre imperialiste…
Missini e ed ex PCI votarono insieme la prima guerra in Iraq nel 91…
Il centro destra ci riportò in guerra in Afghanistan e Iraq.
Ma furono le sinistre a farci bombardare Belgrado e la Serbia, con tanto di appoggio del Partito dei Comunisti di Cossutta e Rizzo al governo dell’ex capo della Fgci D’Alema.
Così come fu l’attuale presidente del Senato, ieri Ministro della Difesa, a condannare a morte Gheddafi e ad aderire alla “nuova campagna d’Africa” contro la Libia.
Così come furono le sinistre a portare a dama le leggi Biagi-D’Antona, ad abrogare l’articolo 18 e a imporre il Job Act.
Sempre destra e sinistra, ex fascisti ed ex comunisti, prima con Conte e poi col banchiere Draghi ci hanno imposto la dittatura sanitaria.
Oggi anche, destra e sinistra si “attaccano all’osso” del 25 aprile, ma poi sono identici su guerra, Nato, UE, Oms e politiche liberiste e capitaliste.
Togliamo il rosso di questa data dal calendario: non c’è nessuna festa.
Il 25 aprile non segna nessuna liberazione, ma l’inizio dell’occupazione anglo-americana!
Urge mandare a quel paese i dinosauri della politica, i nostalgici degli opposti estremismi, i residui bellici del 900.
L’Italia e gli italiani hanno bisogno di una vera lotta di liberazione, altro che queste pagliacciate…
Siamo una Patria senza indipendenza nazionale, sovranità popolare e giustizia sociale.
Piegati dal pensiero unico dominante, sotto botta di Washington e Bruxelles, sfruttati dal peggior capitalismo internazionale.
Siamo stanchi di finti comunisti, di ex fascisti, di destre bluet e sinistre fucsia e arcobaleno.
Vogliamo un’Italia autenticamente socialista, davvero patriottica, finalmente liberata!
Altro che 25 aprile e antifascismo…