Nella galassia con la kefiah anche ex di Forza Nuova, in prima linea con la comunità palestinese
di Giulio Boccassini
In piazza nella Capitale nel nome di Gaza sia la sinistra radicale sia movimenti di diverso colore politico.
Bandiere dell’ex Germania Est, magliette del Celtic Glasgow. Studenti, Cobas, No Tav ma anche no vax, filo russi e nazional-popolari.
Qualcuno ha provato a dividere ed avvelenare il corteo – “Vogliamo dire ai fascisti e ai sionisti che si trovano in questo corteo che devono andare via subito altrimenti li prendiamo a calci ” – ma non ci sono riusciti.
Queste parole, urlate da un camion dei centri sociali, hanno trovato la dura opposizione della comunità palestinese e da parte di migliaia di ragazzi con le kefiah e le bandiere della Palestina, che sventolano accanto a quelle sì comuniste, dei Cobas, dei No Tav, della Ddr (l’ex Germania Est), ma anche vicine ai tricolori.
Tricolori che hanno sventolato in testa, dietro lo striscione dei palestinesi, che mai sono stati fatti abbassare, come in maniera errata (faziosa?) è stato scritto dal Corriere delle Sera.
Quei Tricolori che il noto quotidiano scrive: “Come quello di «Italia Libera», il movimento di Giuliano Castellino, ex leader romano di Forza Nuova, sotto processo per l’assalto alla sede Cgil del 9 ottobre 2021, assente perché sottoposto a misura preventiva da parte della Questura. «Da sempre con la Palestina, oggi più di ieri», ha comunque commentato Castellino”.
Ha continuato CorSera: “La destra di «Italia Libera» (che destra non è, NDR) accanto a centri sociali, movimenti studenteschi e dei lavoratori”.
Al di là del mainstream e delle sue narrazioni il dato inequivocabile è un altro e ben più radicale: gli italiani sono con la Palestina.
La galassia anti-sionista, che si schiera contro Israele e che si è radunata in piazza ieri pomeriggio a Roma è composita. E numerosa.
Numerosissima!
C’erano anche i rappresentanti dei gruppi no vax e del fronte del dissenso.
C’era uno striscione che recitava «Assange libero», accanto alle scritte «No Nato».
«Un fiume palestinese per le vie di Roma per fermare l’aggressione dello Stato israeliano contro Gaza e il suo popolo. La Palestina va liberata e si deve porre fine ai crimini di guerra e contro l’umanità che sta compiendo il governo israeliano. Da cittadino onorario palestinese mi schiero per la verità, la giustizia e la pace», ha spiegato l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, leader di Unione popolare, anche lui presente alla manifestazione.
In piazza anche l’ex deputato Alessandro Di Battista (non ha voluto rilasciare dichiarazioni), con moglie e figli, insieme con altri volti noti.
C’era l’attore Moni Ovadia.
E pure Giorgia Soleri, influencer ed ex fidanzata di Damiano David, frontman dei Maneskin, che ha postato su Instagram foto sulla manifestazione di Roma.
Nutrita la presenza anche di personaggi famosi sul web, come la cantante rap romana Raiah e l’influencer e creator, anche lei della Capitale, figlia di egiziani, Tasnim Ali, 23 anni, diventata famosa nella primavera scorsa per aver scritto il libro «VeLo spiego».
Insomma vani i tentativi da parte di qualche dinosauro antifascista di intestarsi la piazza, così come quella dei media di regime di dare un colore ideologico alla mobilitazione.
Ancora una volta la lotta è popolare, plurale e anti-ideologica.
Va oltre la destra e la sinistra, supera quel 900 divisorio tanto caro al regime, che prova e riproporre in ogni occasione.
Il vento è cambiato.
La resistenza ed il dissenso sono nazional-popolari.
Se ne facciano una ragione il regime e i suoi servi.
Il popolo italiano non si fa più dividere ed è compatto con Gaza e la Palestina.