di Fabio C. Maguire
Il Consiglio costituzionale francese ha promosso la riforma sulle pensioni del Presidente Macron esattamente pochi giorni fa.
Questo organismo è stato spesso confuso e associato alla nostra Corte Costituzionale che, seppur con tratti analoghi, presenta differenze strutturali.
Il Conseil è un organo istituito nella Costituzione del 1958, che segnò l’inizio della Quinta Repubblica, e svolge la funzione di controllo di legittimità costituzionale.
La peculiarità sta nel fatto che questo organismo terzo non giudichi con oggettiva imparzialità e terzietà le leggi varate dal governo francese.
Il Consiglio è infatti composto da nove membri i quali vengono equamente nominati dal Presidente della Repubblica (che ne sceglie anche il presidente, il cui voto prevale in caso di parità), dal Presidente dell’Assemblea Nazionale e dal Presidente del Senato.
Non è richiesto il requisito di della provenienza dalla magistratura, dal foro o dall’università.
Il mandato ha una durata di nove anni e non è rinnovabile.
Non è possibile essere contemporaneamente membro del Consiglio costituzionale e parlamentare o ministro.
La composizione del organo è dunque totalmente politica, cosa che rende il Conseil peculiare rispetto agli omologhi sistemi di giustizia costituzionale, come quello italiano.
La sua natura politica deriva da una storica diffidenza dai giudici i quali non possono controllare il Legislatore, ovvero tenere capacità tali da ostacolare o limitare il suo potere legislativo.
I componenti del Consiglio sono tutti uomini di fiducia del governo e per questo i sindacati francesi hanno declinato l’invito del Presidente della Repubblica annunciando una mobilitazione eccezionale per il primo maggio.