Questa mattina presso il Palazzo della Regione Abruzzo il coordinamento Codice Rosso Adele DiRocco, il Presidente dei Diritti Umani dei Detenuti Nagidia Di Rocco e il vice presidente del coordinamento, uniti ai familiari del giovane giuliese Patrick Guarnieri – morto il 13 marzo nel carcere di Castrogno dove la procura di Teramo ha aperto un inchiesta per far luce sulle cause della sua morte – sono stati accolti dall’Assessore alle Politiche sociali della Regionale Abruzzo Roberto Santangelo.
A 3 mesi della tragica morte del giovane sono state Numerose le manifestazionni in suo onore e le richieste presso enti Preposti di ogni grado istituzionale.
I Presidenti delle Associazioni citati, unite alla Famiglia Guarnieri, hanno portato il caso in una interrogazione parlamentare discussa già a maggio e presentata questa mattina presso la Regione Abruzzo accolta dall”ASSESSORE Regionale Roberto Santangelo per discutere l’emergenza Carcere di Castrogno e richiedere un interrogazione Regionale.
Salgono a 4 le morti in carcere dall’inizio dell’anno e numerose problematiche che affollano l’istituto penitenziario.
Sono presenti detenuti con patologie non compatibili con il sistema carcerario, detenute in gestazione, detenute con minori e come, nel caso di Patrick, che dovrebbe espletare la propria pena in una sezione alternativa mirata alla riqualificazione dell’individuo e alle cure specifiche.
Importante richiesta è quella della nomina immediata della figura del Garante dei detenuti e di costituirsi Parte Civile nei processi di morti nei Carceri presenti nella regione Abruzzo.
La morte di Patrick Guarnieri rappresenta il fallimento del sistema carcerario e ha aperto uno scenario di violazione dei diritti umani che già nel 2017 la Comunità europea ha condannato il sistema carcerario italiano perché non in linea con il sistema carcerario europeo e per le gravi violazioni sui diritti umani.