Secondo quanto emerso dall’osservatorio Ixé, che ha analizzato le scelte di voto delle varie fasce d’età, si nota una netta differenza tra le preferenze espresse dagli over 25 rispetto a quelle dei più giovani. Ad esempio, realtà come “+Europa” e “Alleanza SI e Verdi” vedono più alto il proprio consenso tra i più giovani e addirittura + Europa sarebbe entrata in parlamento con una folta rappresentanza. Al contrario, Fratelli d’Italia vede diminuire la sua percentuale del 10,6%.
Spicca tantissimo anche il dato che riguarda le preferenze di Azione – Italia Viva che, al contrario dei risultati complessivi, tra i giovanissimi ha preso oltre il 17%, risultando come il partito più votato.
In realtà il vero vincitore tra i più giovani, purtroppo, è stato l’astensionismo: infatti il 39,8% degli aventi diritto di voto della fascia di età 18 – 24 non sono andati a votare, complice la troppa distanza tra la politica, la faccia di questa e la sfiducia totale, una piccolissima parte anche per il ritorno in università.
La Generazione Y indica la generazione dei nati tra il 1981 e la metà degli anni ’90 -i cosiddetti Millenials- invece, la generazione successiva prende il nome di Generazione Z -abbreviata in Gen Z- ed è quella raggruppa tutti coloro nati negli ultimi anni ’90 fino al 2012. Le due generazioni presentano caratteristiche e peculiarità distintive, ma prendendo in considerazione gli under35 italiani qual è il loro rapporto con la politica?
Almeno il 60% di chi ha un’età inferiore ai 35 anni in Italia ha un rapporto distante, distaccato, esterno, disaffezionato con la politica. I motivi di tale distacco sono rinvenibili nelle diverse opinioni che attraversano l’universo giovanile. L’86% dei Millennials e della Generazione Z è arrabbiato per le differenze sociali presenti nel Paese. Il 78% ritiene partiti e politici distanti e disinteressati ai problemi dei giovani e sempre il 78% afferma che stiamo vivendo in un periodo di grandi ingiustizie e sfruttamento. Il 72% si dice preoccupato per l’eccessivo potere delle multinazionali, mentre il 71% pensa che tutti i politici siano disonesti
Una mia opinione strettamente personale e’ coinvolgere maggiormente i giovani e far sì che loro si sentano attori proattivi in questo ambito e nei processi decisionali incentiverebbe infatti l’adozione di nuovi strumenti e canali digitali che possano intercettarli, a confrontarsi con prospettive innovative, e ad uscire dall’immobilismo che troppo spesso pare attanagliare il nostro Paese, i giovani oggi sono una ricchezza incredibile per la nostra cultura, nostri usi e costumi. Anche questo è un passo avanti per la centralità delle nuove generazioni per il futuro dell’Italia.
Sul reddito di cittadinanza poi, c’e bisogno di un restyling, oggi viene concesso fuori misura e a persone che non ne hanno bisogno basta vedere l’indagine della GDF per capire di che cifre stiamo parlando, sono perfettamente d accordo che i giovani e i piu’ deboli debbano rialzare la testa e pretendere di piu’.
“Lavori e sei povero. Un controsenso inaccettabile”. Oggi il salario minimo e’ sottopagato, i dati sui licenziamenti volontari confermano che i giovani non sembrano più disposti a farsi sfruttare, meglio reddito di cittadinanza che lavorare 12 ore per pochi euro, siamo agli ultimi posti per salario minimo.
Sempre più “lavoratori poveri”: il Reddito di cittadinanza va allargato, non ristretto ma con prassi e modalita’ ben diverse dalle attuali, pensando alle casalinghe per esempio alle persone che hanno una pensione minima di invalidità e/o di vecchiaia, a quella fascia debole che non trova piu’ collocazione nel mondo del lavoro, integrandolo con lo stipendio, sgravando cosi’ le imprese dal quel macigno chiamato cuneo fiscale.
L’importanza del reddito e’ necessaria, di vitale importanza, alcuni politici parlano di abolire il reddito di cittadinanza e gli imprenditori si lamentano della mancanza di forza lavoro, in Europa ci si mobilita per una proposta di reddito di base incondizionato e nel resto del mondo si sperimentano interessanti forme di sostegno economico.
Si accusano indiscriminatamente le fasce deboli di essere formate da fannulloni, felici di ricevere il sussidio dello Stato, ignorando le condizioni di sfruttamento in cui versano troppi lavoratori e quelle zone del nostro paese, per lo piu’ al sud Italia in testa per emissioni del reddito.
Personalmente sono a fianco dei giovani e di quella grandissima fetta del paese oggi in ginocchio per mancanza di lavoro, aumenti energetici e aumenti spropositati di tutte le materie prime, con il vostro aiuto si puo’ cambiare.
Biagio Passaro
IG biagiopassarofficial
Modena 29 settembre 2022