L'Italia Mensile

I FIGLI DI PALESTINASONO ANCHE FIGLI MIEI

Ramona Castellino

Israele continua la sua pulizia etnica.
Continua ad uccidere e massacrare civili, donne e bambini.
Soprattutto bambini.
Come a voler cancellare definitivamente il futuro della Palestina.

Qualche giorno fa ha bombardato una scuola dove avevano trovato rifugio 250 profughi a Gaza City, uccidendo 100 persone tra cui tantissimi bambini.

Ora, niente di nuovo rispetto a tutte le atrocità perpetrate da Israele nei confronti del popolo palestinese, con la consueta giustificazione, tra l’altro non richiesta da alcuno, che all’interno vi si nascondeva militanti di Hamas.

Ma non è su questo che oggi vorrei focalizzare l’attenzione.

Da ottobre, su vari canali in rete, è possibile vedere le agghiaccianti immagini che provengono da Gaza, ovviamente mai trasmesse dai nostri scandalosi canali, dove una bambina di 7 anni viene chiamata ragazza e dove la vita di 30.000 mila bambini trucidati sotto i due anni, conta meno di niente.

La cosa che veramente mi sconvolge è l’atteggiamento di alcune persone, sempre meno fortunatamente, che vivono come se in Palestina non succedesse nulla, non per disinformazione, ma solamente perché la loro ottusa ideologia non permette loro di guardare e quindi indignarsi.

Sono le stesse persone, mammine pacifiste, sensibili, aperte al diverso, alle distopie LGBT, alle quali basta un biglietto per un concerto per gridare “peace and love”, democratiche, buone, sensibili, tolleranti, che “adottavano un ucraino” indignate verso la cattiva Russia, ma che oggi, di fronte alla più grande barbaria mai vista, non spendono una parola, una sola parola di fronte a bambini ammazzati, mutilati, resi orfani dal regime sionista, il più cattivo e disumano di tutti.

E allora mi chiedo come facciano a guardarsi allo specchio?

Come facciano a voltarsi dalla parte opposta ignorando il pianto di chi vive sotto le bombe e ne viene ammazzato, dove al di là del discorso geopolitico, non trova l’umanità e l’onestà intellettuale di affermare che il terrorismo lo sta compiendo il tanto caro e coccolato stato di Israele, sotto gli occhi del mondo intero, i loro compresi.

Eppure sono mamme anche loro.

Le invito a guardare qualche immagine, qualche foto.
A spogliarsi di quello che per una vita hanno creduto fosse giusto e “democratico”, ad avere la forza e il coraggio di guardare questi bambini calpestati, uccisi, nati sotto la violenza sionista, a sentirne il pianto e poi a guardare invece i loro di figli che hanno avuto la sola fortuna di nascere in un altro paese.

Non vedo campagne umanitarie, raccolta fondi, bandierine svolazzare, e profili Instagram arcobaleno per i bambini di Gaza.

Può quindi un’ideologia fare pesare di più la vita di un bambino, rispetto a quella di un altro, solamente perché è diverso chi lo ha ammazzato?

Da donna, da madre avete tutto il mio disprezzo.

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