di Fabio C. Maguire
Il 25 marzo l’Honduras ha pubblicato un comunicato nel quale riferiva di abbandonare formalmente i legami con Taiwan per stabilirli con Pechino.
Nello scritto il governo della Repubblica del Honduras riconosce “l’esistenza di una sola Cina nel mondo, quella del governo della Repubblica popolare,” ritenendo Taiwan parte “inalienabile del territorio cinese.”
Con questa dichiarazione si riduce ulteriormente il numero di paesi che riconoscono l’isola e la sua sovranità e indipendenza da Pechino.
Quest’atto rappresenta anche una dura sconfitta diplomatica di Washington non più in grado di sostenere gli alleati di Taiwan in America centrale e palesa l’attuale incapacità degli States di ricoprire il ruolo di mediatore e di polo d’influenza negli affari internazionali.
Gli Stati Uniti negli ultimi anni hanno irrobustito la presenza militare sull’isola, cercando di rafforzare altresì il suo prestigio e la sua reputazione.
Infatti Taipei ha una rilevanza strategica nei progetti asiatici del Pentagono, intesa come strumento di pressione e provocazione nei confronti di Pechino.
Nonostante ciò la posizione presa dal governo onduregno è significativa e segna una battuta d’arresto in quel processo di determinazione come entità statuale indipendente a livello internazionale.