Diego Fusaro
È un fatto gravissimo: hanno sparato a Robert Fico, premier slovacco disallineato rispetto all’ordine liberal-atlantista.
I video della scena mostrano il premier colpito da arma da fuoco e subito portato in ospedale.
Robert Fico è in fin di vita.
Ora ci diranno che a colpirlo sono stati poeti impazziti e squilibrati conclamati, al fine di negare la politicità intrinseca di questo gesto: Fico, uno dei pochi veri comunisti rimasti in Europa, aveva dato una svolta anti-imperialistica, patriottica e socialisteggiante alla Slovacchia.
Era palesemente sgradito all’ordine dominante, che peraltro da subito aveva esibito la propria inimicizia rispetto al premier slovacco.
Questo e non altro è il punto.
Il messaggio chiarissimo inviato dal potere suona così: non provateci mai più.
Non osate dissentire rispetto all’ordine dominante e non provate a intraprendere l’importuna via dell’agire altrimenti rispetto a come detto ordine dominante vuole.
Vedremo ora se gli araldi del pensiero unico, sempre pronti a fare levate di scudi quando i loro beniamini politicamente corretti subiscono anche solo un graffio o un’accusa, prenderanno le difese di un leader avverso a Washington e al globalismo, che loro stessi definivano un bullo rosso.
Ricordate quando Fico era stato eletto?
Era una gara a chi lo calunniava di più tra i principali giornali.
Lo presentavano come un mastino impazzito, come un bullo rosso, come uno scagnozzo di Putin, come un fascista in piena regola, benché come ricordato fico provenisse dal Partito comunista.
Il responsabile della sparatoria risulta essere un poeta settantunenne, che ha apertamente ammesso di aver agito per ragioni politiche, dato che non condivideva la linea politica di Robert Fico.
Insomma, un attentato politico in piena regola, di cui bisognerà capire bene se vi sono mandanti.