di Fabio C. Maguire
L’accordo suggerito dal Qatar, con la partecipazione dell’Egitto, si sta sviluppando rapidamente con spiccato pragmatismo e inverosimile sinergia tra le autorità israeliane ed Hamas.
Il Cairo ha ricevuto un elenco di persone, detenute a Gaza, che sono state rilasciate dalla Resistenza palestinese.
Il Servizio d’Informazione Statale egiziano ha dichiarato che si tratta del terzo gruppo di ostaggi liberati nel quadro dell’accordo raggiunto tra Hamas e Tel Aviv.
I prigionieri sono stati consegnati alla Croce Rossa che sta svolgendo un importante ruolo di interazione tra le due parti.
L’Organizzazione ha informato che tra gli ostaggi liberati ci sono nove bambini, di cui uno con doppia cittadinanza statunitense, tre thailandesi e un cittadino russo, rilasciato nell’ambito di un accordo separato con il Presidente Vladimir Putin.
Infatti, le Brigate palestinesi hanno dichiarato che il cittadino russo è stato liberato come gesto di gratitudine e rispetto per il sostegno offerto dal leader del Cremlino alla causa palestinese.
Tel Aviv, analogamente, ha rilasciato trentanove prigionieri palestinesi detenuti in Israele, principalmente bambini e donne.
L’accordo si sta sviluppando regolarmente e secondo le previsioni, hanno dichiarato le autorità egiziane, ma, nonostante la breve tregua, l’esercito israeliano prosegue le sue operazioni in Cisgiordania e in Siria, dove proprio ieri è stato bombardato l’aeroporto di Damasco.
Il Presidente israeliano Netanyahu, invece, ha visitato per la prima volta la Striscia di Gaza da dove, accompagnato da alcuni soldati, ha pubblicato un videomessaggio in cui dichiarava che l’operazione sarebbe proseguita “fino alla fine” e che “niente ci fermerà.”
L’accordo, se è vero che ha portato ad una pausa temporanea e dunque un po’ di pace e tranquillità ai cittadini di Gaza dopo 50 giorni di guerra ininterrotta, potrebbe essere considerato come un’operazione di copertina perché, una volta scaduti i termini, gli scontri riprenderanno e con maggiore vigore e violenza.