Noi ci schieriamo con il responsabile della comunicazione della Regione Lazio.
Non solo diciamo “mi piace” alle sue parole, ma le condividiamo e le rilanciamo, come da lui richiesto.
Giuliano Castellino
Insieme a De Angelis ci schieriamo con i “condannati” Mambro, Ciavardini e Fioravanti.
Ha ragione quando afferma: “Cariche istituzionali mentono”.
Quello di De Angelis è un post contro la “menzogna giudiziaria” sulla strage di Bologna.
Chi oggi accusa il giornalista e continua a parlare di matrice fascista è complice di un massacro – quello che il 2 agosto del 1980 alla stazione di Bologna causò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200 – che ha avuto solo “responsabili di comodo”.
Quelli che 40 anni fa non erano difesi da nessuno!
Le condanne per la strage di Bologna, la più grave della storia repubblicana, sono faziose e prive di ogni riscontro giuridico.
Chi ha a cuore verità giuridica e storica, “mastica” di diritto e ha provato a leggere le carte non può che rimanere sconvolto dagli esiti processuali.
Mai come in questo caso la responsabilità penale – con la relativa condanna all’ergastolo – di Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini è estranea alla verità!
Le condanne si basano sulle dichiarazioni di un “comune”, truffatore e falsario di nome Sparti, tra l’altro da prima malato terminale di tumore e poi miracolosamente guarito (parliamo degli anni 80…), che affermò in fase processuale che Fioravanti e Mambro gli chiesero un documento e fecero una battuta su Bologna (“Hai sentito che botto”), il tutto smentito dal figlio e dalla sua famiglia, i quali hanno sempre affermato di essere in vacanza e fuori Roma quell’agosto del 1980…
Per i suoi familiari Sparti venne “imboccato” e costretto a fare quelle dichiarazioni.
Altre dichiarazioni che hanno “incastrato” i tre sono quelle del boia del Circeo Angelo Izzo, mitomane, assassino, sociopatico, che diventò collaboratore di giustizia.
Tanto da ritrovare la libertà e commettere un nuovo massacro.
Altra prova contro i tre “condannati” è la mancanza di alibi…
Peccato che Fioravanti, Mambro e Ciavardini erano latitanti e primario compito di un fuggitivo è quello di non farsi vedere e non avere contatti con nessuno.
Infine, come ciliegina sulla torta, in un circo di bugie, falsità e cattiverie, c’è l’omicidio Mangiameli, per i giudici bolognesi consequenziale alla strage.
Peccato che chi ha condannato gli assassini all’ergastolo per questo omicidio, tra l’altro confessato e rivendicato, non ha mai parlato di Bologna come movente.
Tutto assurdo.
Un meccanismo diabolico fin dalla primissima ora mirato a indirizzare arresti, processi e condanne verso e contro i fascisti!
Non è un caso che l’unico processo, quello del primo appello, spostato da Bologna, portò all’assoluzione dei camerati (18 luglio 1990).
Assoluzione che venne annullata dalla Cassazione che rimandò l’appello a Bologna che invece condannò.
Ma torniamo alle polemiche di questi giorni.
Il responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, su Facebook ha detto di sapere con certezza che non sono loro i responsabili.
E lo ha fatto a pochi giorni dalle parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla “matrice fascista accertata” e gli “ignobili depistaggi di apparati dello Stato”.
Un post di sfida proprio al Quirinale (anche se pure i presidenti di Camera, Lorenzo Fontana, e Senato, Ignazio La Russa, hanno parlato chiaramente di strage fascista… ignobili!)
Ad onor di cronaca, a differenza della premier Giorgia Meloni che ha parlato di terrorismo, innescando una ulteriore polemica, ma dimostrando onestà intellettuale e coraggio.
Questo il post di Marcello De Angelis:
“Il 2 agosto è un giorno molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato (e mi assumo fieramente la responsabilità di quanto ho scritto e sono pronto ad affrontarne le conseguenze). La differenza tra una persona d’onore e uno che non vale niente è il rifiuto di aderire a versioni di comodo quando invece si conosce la verità. E accettare la bugia perché così si può vivere più comodi.
Intendo proclamare al mondo che Cristo non è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario. Così come so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza.
E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali”.
E se io dico la verità, loro, ahimè, mentono.
Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni. Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage.
Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi.
Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha sicuramente qualcosa da nascondere.
A questo post non basta mettere un mi piace dovete rilanciarlo e condividerlo; altrimenti hanno vinto loro, gli apostoli della menzogna”.
Noi dal nostro blog ci schieriamo con Marcello de Angelis e con la battaglia contro gli apostoli della menzogna, che oggi come ieri sono solo al servizio del vero oppressore.
Bologna come la narrazione pandemica, la crociata contro la Russia e l’emergenza climatica.
Terrore e menzogne usate per dominare e distruggere la verità…
Bologna strage di Stato!