Per molti, una nuova trovata pubblicitaria, ma…
In un mondo in cui il sacro e i simboli tradizionali sembrano relegati a spazi minimi, e assai marginali, di sopravvivenza, a dispetto del laicismo e dei suoi dogmi, essi vengono adoperati, e non certo a caso, quali sacrileghe parodie o utilizzati per mandare segnali più o meno esoterici a chi è in grado di coglierli.
Beppe Grillo non ha lasciato intentata nessuna delle due vie – qualcuno ricorderà i grilli distribuiti, nel 2016, a mo’ di ostia ai suoi adepti, con tanto di formula “questo è il mio corpo – ed è di questi giorni, il 21 dicembre, l’annuncio, accompagnato da successivi post di sapore “mistico”, che ha dato dalle colonne del suo blog, sulla fondazione di una specie di chiesa (la minuscola è d’obbligo) e di “religione”; questo il primo della serie: “Oggi, alle ore 12 del giorno del solstizio d’inverno, l’Elevato ha costituito la Chiesa dell’Altrove.
L’atto costitutivo della Chiesa dell’Altrove è stato consegnato agli Altrovatar e sarà divulgato il primo giorno delle rivelazioni”. Divertiti e folcloristici, per lo più, i commenti, che attribuiscono in parte la trovata al lancio di un nuovo, imminente spettacolo, ma quando si tratta dell’ “Elevato” è sempre meglio non sottovalutare nulla, del resto ogni punto dell’agenda globalista di Davos, dalle filippiche contro il lavoro agli insetti come cibo, è sempre stato anticipato o rilanciato dalle esternazioni da guru del Garante dei 5 Stelle.
Basta fare una rapida ricerca su internet per scoprire che di questo culto misterioso e improbabile, Grillo aveva già parlato nel giugno scorso in un colloquio con deputati e senatori del suo Movimento; in quell’occasione aveva infatti affermato di aver “aderito a una nuova confessione, l’altrovismo”.
Inoltre, il 2 gennaio, ha scelto di evidenziare il risultato di un recente sondaggio Usa secondo il quale, per il 39% degli intervistati, “stiamo vivendo la fine dei tempi”.
Difficile sbilanciarsi e tirar fuori soluzioni ermeneutiche definitive, certo, ma una considerazione, a metà strada tra la teologia e il marketing, si potrebbe fare. Abbiamo vissuto gli anni dei “due papi” e, proprio pochi giorni fa, Bergoglio ha reso noto di aver firmato, a margine dell’ultimo Conclave, una lettera di dimissioni anticipate, quando è noto che proprio di “dimissioni” si era parlato ovunque in occasione dell’abdicazione di Benedetto XVI…
Lo stesso papato desacralizza la propria funzione, anche la gestione della Chiesa sembra ridotta ad essere quella di una qualunque azienda, cosa ci sarebbe di strano se un comico (uno è già presidente in Ucraina) fondasse anche una nuova chiesa e una nuova “religione”? Qualcuno, qui ed ora e non altrove, ahimè, potrebbe anche aderirvi e il santone Grillo avrebbe anche il proprio corpo, sotto forma di grilli essiccati e, dunque, in piena armonia con il credo della “chiesa” madre di Davos, da distribuire ai propri adepti…
Del resto, la nostra è ormai da tempo quell’epoca in cui, come diceva Chesterton: “Chi smette di credere in Dio … comincia a credere a tutto”.
di Giuseppe Provenzale