di Fabio C. Maguire
Gli Stati Uniti hanno accumulato un enorme potenziale militare nel Mar Mediterraneo, uno spiegamento navale imponente a cui non si assisteva dalla Seconda Guerra Mondiale.
La Casa Bianca ha inviato a sostegno di Israele i gruppi d’attacco della portaerei USS Dwight D. Eisenhower e della portaerei USS Gerald R. Ford della Marina statunitense.
Alle suddette si devono aggiungere la squadra navale USA, sotto il comando della USS Bataan, situata nel Mar Rosso, e le restanti navi della NATO presenti nel Mediterraneo, ancorate in Italia, Francia, Grecia e Spagna.
Come supporto ai gruppi d’attacco degli Stati Uniti sono state inviate la portaelicotteri francese Tonnerre, a cui a breve si aggiungerà la Dixmude.
Un potenziale militare spropositato a sostegno di Tel Aviv che dovrebbe intimidire e dissuadere i restanti attori regionali ad intervenire nello scontro.
Un chiaro avviso alla Repubblica dell’Iran, che rappresenta la principale preoccupazione per gli Stati Uniti in Medio Oriente.
Dopo però le recenti dichiarazioni di Hezbollah, che hanno al momento respinto l’idea di una partecipazione diretta al conflitto, la presenza americana nel Mediterraneo è inopportuna e svantaggiosa da un punto di vista politico perché rischierebbe di aggravare ulteriormente gli già instabili e precari equilibri regionali.
Inoltre, il regime israeliano vorrà assolutamente coinvolgere gli Stati Uniti nelle operazioni militari contro Hamas e un intervento statunitense potrebbe provocare un critico collasso della stabilità geopolitica internazionale, causando l’ingresso di paesi supplementari nella guerra.
Quindi la presenza americana nel Mediterraneo è solo un’ennesima istigazione degli Stati Uniti che stanno instancabilmente provocando le proprie controparti con azioni al limite della sopportazione.
Nonostante l’enorme presenza militare, le squadre navali americane potrebbero essere dei semplici bersagli, specialmente se si considera che l’intero settore nordafricano sostiene Hamas ed è pronto ad intervenire se si dovessero verificare le condizioni opportune.
Le portaerei statunitensi sono poi, anche un obbiettivo a portata della Federazione Russa che, grazie ai suoi sofisticati ed innovativi sistemi missilistici, può raggiungere tranquillamente e con rapidità le imbarcazioni militari localizzate nel Mar Mediterraneo orientale.
Per Washington sarebbe conveniente richiamare le proprie squadre navali ed evitare un escalation che potrebbe costare amaramente alla Casa Bianca, vista l’alta presenza di paesi ostili nella regione e la poca simpatica nei confronti degli Stati Uniti.