di Fabio C. Maguire
Il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha presenziato al vertice dei ministri degli Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione di Shangai, cogliendo l’occasione per denunciare i loschi piani degli Stati Uniti d’America di spingere altri paesi, non solo del blocco occidentale, in uno scontro militare con Russia e Cina.
La guerra in Ucraina, secondo il diplomatico russo, è una chiara conferma di “questa politica criminale”.
Shoigu ha evidenziato il carattere politico dello scontro, promosso in funzione anti-russa e automaticamente in chiave anti-cinese.
L’obbiettivo sarebbe infliggere una sconfitta strategica a Mosca, in una guerra per procura combattuta fino all’ultimo ucraino, e minacciare infine la Repubblica cinese al fine ultimo di “mantenere la sua posizione di monopolio nel mondo”.
A riprova di ciò il ministro ha rammentato come, sin dall’inizio dell’operazione speciale, l’intero blocco militare del Nord Atlantico abbia concentrato contro la Russia una grandissima porzione delle proprie capacità di combattimento, dimostrando inoltre di essere dettagliatamente preparato in anticipo per uno scontro con la Federazione Russa.
“Sono state imposte immediatamente sanzioni radicali contro la Russia, sono state organizzate consegne di armi all’Ucraina, supporto d’intelligence, consiglieri militari e mercenari.”
La totale attenzione delle leadership nordatlantiche si è rivolta contro la Russia.
L’inviato del Cremlino ha fatto notare poi i futili sforzi dell’Occidente di persuadere i storici partner di Mosca ad abbandonarla ed isolarla, screditando la sua immagine e criminalizzando il suo intervento nelle regione del Donbass.
Tale tentativo, ricorda Shoigu, è fallito miseramente, ottenendo oltretutto il risultato inverso, ossia una maggiore propensione degli Stati del Terzo Mondo a collaborare con Mosca.
Washington e i suoi alleati si oppongono alla costruzione di un mondo multipolare, in particolare nella regione dell’Asia-Pacifico, difendendo strenuamente l’attuale ordine unipolare dello scacchiere geopolitico internazionale.
Russia e Cina, invece, hanno ribadito svariate volte il loro prioritario intento di salvaguardare e promuovere il multilateralismo, la pace e il dialogo tra popoli.