di Fabio C. Maguire
La guerra in Ucraina rappresenta il tentativo fallito degli Stati Uniti di isolare e destabilizzare la Russia.
Questa figura come la principale rivale internazionale degli States, rivalità storica e mai davvero superata, e intesa come super potenza mondiale dotata di qualità e facoltà politico-economiche superlative e tali da poter delegittimare e compromettere l’egemonia imperiale statunitense.
La leadership militare atlantica ha provato vanamente a colpire e indebolire la Federazione Russa per mezzo di un’ estenuante e logorante guerra.
I piani però non sono andati come previsto e le stesse grandi testate giornalistiche occidentali, dopo un anno di falsità e imbrogli, riconoscono la superiorità militare e la solidità d’offensiva russa, oltre che l’inefficacia e l’irrazionalità delle sanzioni imposte dall’Unione Europea.
I soldati ucraini sono costretti alla ritirata, così come i vari gruppi di mercenari stranieri presenti al fronte che vengono respinti o catturati dagli uomini della Wagner e che contribuiscono alla grande disfatta ucraina nel Donbass.
L’attuale critica condizione geopolitica non permette a Washington di ritirarsi per poter prendere tempo come in passato, dove spesso si assisteva anche a un processo di normalizzazione e stabilizzazione dei rapporti, ma gli impone di proseguire e quindi di “cercare nuova carne da cannone, e la sua fonte è ovvia: i paesi della NATO.”
Il processo sembra già essersi avviato, come illustra l’agenzia Bloomberg che, citando le sue fonti, informa come in questi ultimi giorni i diversi ministri della Difesa dei paesi membri della NATO sottoscriveranno un documento che presenterà le condotte da tenere in caso di un coinvolgimento simultaneo “in un conflitto ad alta intensità ai sensi del quinto articolo dello statuto dell’organizzazione, e anche in eventi non coperti da questo paragrafo.”
L’art 5 richiama alla difesa collettiva e quindi a una risposta generale di tutti gli Stati membri qualora uno di questi venga attaccato, considerandolo dunque un affronto all’intera organizzazione.
L’agenzia afferma come si stiano sviluppando le procedure per eludere e aggirare la suddetta norma e consentire un ingresso sicuro nel conflitto ai paesi dell’alleanza.
Il progetto è strettamente correlato all’impossibilità del Pentagono di chiudere il fronte europeo e quindi alla grande necessità di aumentare il personale militare attivo in Ucraina.
La condizione di subordinazione e servitù degli Stati europei imporrà loro di dover imbracciare le armi e immolarsi in un conflitto per gli interessi di chi resterà in disparte a guardare, sperando che i loro sudditi possano risolvere la situazione.
Infatti gli Stati Uniti parteciperanno indirettamente per evitare uno scontro diretto con Mosca che condurrà inevitabilmente ad una degenerazione nucleare, potendo così anche trarre grandi profitti dalla devastante crisi che colpirà il vecchio continente.
La manovra legislativa condannerà ad un’eterna dipendenza gli europei che, indeboliti e immiseriti dalla guerra, dovranno svendersi agli Yankee e consegnare l’ultimo briciolo di libertà e sovranità rimasta.
La Casa Bianca è disposta a condurre al macello il popolo europeo pur di salvare il suo impero e difendere i propri affari.