Chiamateci dissidenti!
“Stiamo con gli Agricoltori? Certo. E mica da oggi. Da quando il popolo della terra viene schiacciato dalle criminali politiche di Beuxelles!
Fin dai tempi delle quote latte e dei Forconi… anche in questi anni quando nessuno parlava di Agricoltura.
Voi giornalisti, come tutte le forze di sistema (partiti, sindacati e repressori vari), sono anni che non ci state capendo nulla.
Siete rimasti – per pigrizia o disonestà intellettuale (o perché questo è il vostro compito!) – a vecchi schemi ed etichette del passato remoto…
Ancora che mi e ci definite di estrema destra…
Non sono mai stato di destra, figuriamoci di estrema…
Così come basta definirmi “ex” di qualcosa…
Da anni la mia e nostra militanza è tutta popolare.
Dalla lotta per la casa nelle borgate a quella contro il golpe globale del Great Reset la nostra unica bandiera è e continuerà ad essere il Tricolore.
Bandiera della lotta e dell’unità popolare, da dieci anni prima linea del dissenso.
Il Tricolore (e solo quello) era con i tassisti contro il governo Renzi!
Era ed è nelle periferie contro sfratti, degrado e ogni precarietà.
È stato l’unico vessillo contro l’apartheid del Green Pass.
L’unica bandiera alle manifestazioni contro le guerre, in solidarietà con la Russia e il popolo pestinese.
Ogni l’unica bandiere sventolata dai Trattori!
Ogni volta voi – media di regime – fate finta di considerare la mia e nostra presenza, come qualcosa di particolare…
Eppure sono anni e anni, almeno dalla prima grande manifestazione contro Monti e la tecnocrazia (ricordate lo striscione “Tecnoribellione” nel 2011?) che siamo la prima linea romana e nazionale del dissenso e della resistenza al globalismo.
Troppo difficile per voi comprendere che a noi di partiti e sindacati, giornalisti e salotti radical-chic poco ci frega?Così come siamo ormai ben lontani e in rotta con destra e sinistre, schemi del 900 e veleni ideologici…
Per questo la gente ci vuole bene, per questo possiamo stare e organizzare le mobilitazioni popolari e sociali.
Per questo manifestiamo (e in prima linea, perché riconosciuti e ben accetti) per la casa, contro la tirannia sanitaria e contro le guerre, contro Nato, Bruxelles e Oms, con i tassisti, i lavoratori e oggi gli agricoltori.
Perché siamo il Popolo, “templari del proletariato”, figli delle dinamiche del terzo millennio che non guardano più al dato ideologico e stanno sempre dalla parte degli oppressi contro gli oppressori.
In questa nuova lotta di classe tra dominati e dominanti abbiamo scelto di stare con i dominati. Sempre!
Fatevene una ragione.
La vostre macchine del fango e campagne di criminalizzazione falliscono sistematicamente… invece di seguire il copione del padrone, perché non iniziate a capire e a raccontare la nuova rivoluzione in corso?”