L'Italia Mensile

GIULIANO CASTELLINO (ITALIA LIBERA): LA RIVOLTA CONTRO IL CAMPIDOGLIO È COME LA COMUNE DI PARIGI!

NO ZTL.
ROMANI FUORI LE PALLLE!

La petizione contro il Sindaco Roberto Gualtieri ha raccolto circa trentamila firme.

Qualcuno potrebbe reputare il risultato bastevole a ridurre a miti consigli una giunta che delibera contro i cittadini, e per conto d’interessi economici lontani dalla cittadinanza romana.

A conti fatti il Primo Cittadino di Roma ha già lasciato intendere che, non modificherà d’una virgola la delibera che vieterà l’accesso delle auto dalle periferie nel centro della Capitale.

Anzi ben presto chi amministra Roma passerà alle maniere dure anche con le abitazioni, istituendo ispezioni in giro per condomini e case.
Un vero Stato di Polizia!

Una vera e propria guerra alle classi meno abbienti, con la precisa volontà di riversare sul popolo i costi della “tirannia green”.

Ma il popolo, il proletariato, la classe operaia e gli artigiani devono tirare fuori le palle.

È giunto il tempo dell’orgoglio romano e popolare.
Venticinquemila firme non sono sufficienti a preoccupare Gualtieri.

Urge una mobilitazione generale, plurale, popolare, massiccia, radicale, che possa ridare il sorriso alla Capitale d’Italia, oggi tristemente ridotta ad un grande accampamento di disoccupati!

Cittadini ribelli che potrebbero trovare ragione di vanto nel tentare una vera sfida al Campidoglio.

Un atto di “guerra” al sistema, l’inizio di una lotta che potrebbe farci acquistare nuovamente dignità e diritti.

Perché chi dovesse venire dopo Gualtieri non s’azzarderebbe più ad affermare che non ascolta i cittadini ma l’Agenda Onu 2030.

Non illudiamoci, il potere non ci lascerà tranquilli.

Ma è davvero giunta l’ora di dimostrare che non siamo solo cataplasmi appiccicati a computer e telefonino, ma guerrieri in grado di difendere la libertà di tutta la comunità di Roma.

Certamente ci sarebbero denunce, botte arresti!

La repressione si è pronta ad abbattersi sui manifestanti e i resistenti, come successo in passato.

Se la nostra forza sarà coesa e sapremo difendere ogni cittadino da eventuali violenze, prepotenze, suprusi ed arresti operati dai gendarmi del regime…

Se sapremo capaci di non lasciare più sola la prima linea…

Se non volteremo più le spalle ai più coraggiosi per coprire la nostra codardia…

Allora possiamo vincere e porremo noi le condizioni al sistema.

Anzi, vinta questa sfida contro il Campidoglio, saranno i cittadini a scrivere le delibere.
Ed il nuovo futuro non solo di Roma, ma della Patria tutta.
Perché ancora una volta per Roma passa il destino del mondo.

Una vittoria del popolo che riporterebbe Roma sul binario dell’inclusività, bocciando il modello esclusivo (da Grande Fratello) voluto da Gualtieri e dai pariolini che lo appoggiano.

La nostra sfida al sistema ricalca per certi versi “La Comune di Parigi” del 1870-1871: lo spirito di quella rivoluzione era tutto nel tentativo degli esclusi, dei dannati con le mani rotte dal lavoro, di osare la conquista del cielo.

Ovvero quel Palazzo che noi si guarda con un senso tra il reverenziale ed il timoroso.

Orsù, “violentiamo” il potere, sfidiamo il Campidoglio.

Vi diranno che i romani non fanno queste follie, che rispettano il potere, che contano d’aggiustare le cose con le chiacchiere.
Che troveranno un compromesso…

Presto detto: guardatevi allo specchio, e poi domandatevi se siete felici delle restrizioni che toccheranno auto e case, poi botteghe e vita sociale.

Sono state montate 3.222 telecamere, pagate anche con i vostri soldi: serviranno a spiarci e multarci.
E poi grazie al riconoscimento facciale la nostra vita verrà continuamente monitorata.

Grazie alla domotica sapranno tutto delle case più nuove, per le più vecchie basterà il contatore moderno con scheda ad appurare categoria euro e classe energetica dei nostri elettrodomestici.

È questo il futuro che vogliamo?

Non è film di Orwell, è la nostra amata Urbe del terzo millennio…
Il tutto con una guerra civile globale ormai in corso…

Romani, fuori le palle!

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