Premessa obbligatoria!
Non auguriamo il carcere a nessuno perché non siamo giustizialisti…
E per Ilaria non potremmo altro desiderare che un immediato rientro in Italia dall’Ungheria e che riabbracci i suoi cari.
Anche se osserviamo che Ilaria – la maestrina 39enne di Monza – l’ultima delle annoiate di una cenciosa casata a lungo orbata di signoria e comando in nome di un inesistente spettro del “fascismo” abbia viaggiato fino in Ungheria per massacrare a colpi di martello un patriota 10 contro 1… in dieci contro uno!
Non siamo moralisti e non lo siamo mai stati.
E crediamo fortemente che chiunque lotti per idee, valori e principi meriti il nostro rispetto… ammesso per ipotesi che quelli della “Maestrina” siano idee e valori!
Esistono dati antropologici che imporrebbero delle differenze!
Ciò non di meno sono giorni che politici, intellettuali, grandi testate giornalistiche hanno iniziato una massiccia mobilitazione a favore di Ilaria Salis.
In linea di principio tutto ciò potrebbe apparire giusto e forse lo è!
Il garantismo è una concettualità che non possiamo – Noi uomini e donne di piazza – che far Nostro se pur sulla nostra pelle sia calata la scura oscurantista di ogni diritto del più becero giustizialismo giuridico-politico.
Ciò per cui è lecito porci un quesito…
Ma “i garantisti” scudieri della “maestrina” monzese dove erano quando i dissidenti del 9 ottobre venivano tratti in catene nei lager di Stato italiani?
Alcuni nei gironi infernali del Carcere di Poggioreale in quel di Napoli…
Tutti quelli che oggi parlano di diritti violati, di indegne condizioni di detenzione… e attaccano Orban e l’Ungheria – in realtà per attaccare la Meloni per i loro sporchi giochi politici… – hanno mai visitato Poggioreale?
In 12 dentro una cella, con detenuti rinchiusi 20 ore su 24!
E le altre carceri di questo Stato di Polizia non sono meno peggiori del lager napoletano!
Di quella prigionia in cattività estrema che seguì ai fatti del 9 ottobre per i martiri di quel giorno che fu pentecoste di libertà Noi serbiamo unicamente il ricordo di dichiarazioni di pseudo politici – di destra e di sinistra – che invocavano arresti di massa… “tanto a Poggioreale c’è ancora posto”…
E pure nessuno aveva attentato a martellate la vita di nessuno!
Dove erano “i garantisti” che oggi chiedono la liberazione di Ilaria Salis quando i dissidenti del 9 ottobre sono stati condannati ad 8-9 anni di carcere per lesa maestà alla C.G.I.L. e non certo per avere devastato la sede sindacale?
Perché nessuno parla più di incostituzionalità del reato di devastazione che prevede nel suo mino edittale 8 anni di carcerazione e nel suo massimo 15 anni… ovvero una pena che non è prevista nemmeno lontanamente nemmeno per alcuni reati associativi?
Perché nessuno di questi super garantisti non ne chiede l’abolizione o la depenalizzazione?
Per un paio di vetri rotti le vite di decine di cittadini che il 9 ottobre scesero in piazza contro la dittatura sanitaria-finanziaria-farmaceutica sono sotto la gogna spietata di condanne giudiziarie abnormi rispetto ai fatti realmente accaduti!
Ilaria Salis, la “Maestrina” di Monza annoiata della routine della sua monotona vita di provincia, insieme ai suoi compagni e sodali, ha massacrato, pestato, con martelli, spranghe e manganelli spagnoli e quasi ucciso dei patrioti ungheresi.
Ci sono le immagini di una vile aggressione perpetrata in associazione criminale!
10 contro 1!
La Maestrina di Monza è partita dall’Italia per compiere quei crimini che in ogni stato diritto sarebbero rubricati – a voler essere buoni – “Tentato omicidio” con una sfilza di aggravanti che legittimerebbero una custodia cautelare ad libitum…
Eppure nessuno che abbia il coraggio tra politici e media di parla di quanto commesso, ma giustamente – per carità! – di difesa dello Stato di diritto.
Perché forse la vita di cittadini ungheresi vale meno di due finestre della sede della Cgil…
È triste vedere che in Italia il veleno ideologico sia ancora così mortale…
Questo veleno uccide la libertà e l’onestà intellettuale, vizia giudizi e pareri che dovrebbero essere uguali per tutti a prescindere dalle idee… dalla fede… da ogni diversità…
Per fortuna Noi abbiamo contezza che questo che possiamo definire oggi apertamente “deep state”… pronto a soccorrere i suoi servi… è ormai trincerato unicamente nei palazzi del potere o di giustizia, nei salotti radical chic e nelle redazioni dei giornali…
Il popolo è lontano e in contrapposizione con questo sistema… che coccola i suoi “cagnolini” e diventa feroce e spietato con la dissidenza di cui ha terrore!
A differenza loro Noi saremo sempre altro…
Per questo continuando a chiedere giustizia e verità per il 9 ottobre… chiediamo anche il ritorno in Italia della codarda “Maestrina” monzese… Ilaria Salis!