di Ramona Castellino
C’è una categoria che è la più deplorevole, la più falsa e la più infame di tutte che è quella dei giornalisti.
Il vero “quinto potere”, strumento e megafono del regime, capace di creare mostri, false emergenze, impiccare teste, rovinare vite leccando sempre la mano che riempie loro la ciotola di cibo.
Lo si vede nei programmi ridicoli di “informazione” , lo si legge sui quotidiani nazionali.
Libertà di informazione, di idee, di parola, purché sia l”informazione, le idee e le parole ordinate dal padrone globalista.
Esempio degli ultimi giorni, le prime pagine del Corriere della Sera, primo quotidiano italiano, che riesce da incantatore di serpenti a ribaltare l’attentato a Mosca del generale Kirillov che, da colui che denunciò l’uso di armi chimiche in Ucraina, dimostrando i crimini del regime di Kiev e dei suoi curatori in primis inglesi ed americani, diventa il propagandista di Putin e il cattivo che creava bombe chimiche.
Quindi va bene, i cattivi vanno uccisi e a posto così.
Interessanti anche gli articoli riguardo la fossa comune comune di Assad, della cui esistenza né da voce una imprecisata ONG, ma la notizia, seppur non provata finisce in prima pagina, altrimenti come si fa a manipolare l’opinione pubblica sui nuovi jihadisti che da il male da combattere diventano ribelli, inclusivi, progressisti e moderati.
Assad era un mostro e gli estremisti magicamente diventano “centristi” islamici e guai a parlare delle teste dei cristiani tagliate e delle chiese profanate.
E poi silenzio sui martiri palestinesi e guai a parlare di genocidio.
Questo tipo di giornalismo di cartone, questi giornalai al soldo del padrone sono coloro a cui è permesso, non di diffondere notizie né di fare informazione, ma di fare propaganda ammantata di una falsa libertà e autonomia.
Anche in Italia abbiamo chi ha subito la violenza di questo sistema di informazione, chi è stato mostrificato, giudicato e condannato insieme, come in un moderno stato giacobino.
È per questo che prendiamo il testimone che il nostro direttore ci lascia, a seguire quel passo che segna il cammino e a continuere a scrivere, a informare, a diffondere quello che da sempre chiamiamo “l’altro pensiero” contro quello “unico dominante” e moralmente decadente.
Quindi avanti tutta.
Viva l’Italia Mensile!
Viva il SOVRANISMO POPOLARE!