Perché il Pulitzer Center ha voluto sostenere, premiare e pubblicare in prima pagina un servizio giornalistico investigativo sui “prelievi coatti” di bambini italiani da madri protettive che avevano denunciato violenze o abusi?
Perché la Relatrice Speciale UN Reem Alsalem ha presentato un Rapporto in cui condanna i tribunali che ancora il costrutto “Alienazione Parentale” non dando ascolto né protezione ai minori terrorizzati da genitori violenti?
Perché i giudici continuano a nominare consulenti aderenti al costrutto pseudoscientifico PAS, sostenendo la “bigenitorialità obbligatoria” anche quando ci si separa da uomini “narcisisti”, violenti, disinteressati alla nascita dei figli con accertata volontà di aiutare all’aborto?
Perché in alcuni CTU le diagnosi sono sempre a sfavore delle madri vittime di Violenza che chiedono di proteggere i figli? perché vengono attribuite psico-patologie inesistenti al fine di negare i racconti di violenza?
Perché questa apparente “esigenza” di salvare genitori inadeguati (in genere padri) a cui vengono condonate invece “patologie importanti”?
Perché quando esiste “violenza domestica” e “violenza assistita” non si aiuta madri ei figli a ritrovare la serenità perduta anziché obbligarli a “mediare” con il violento? Quanto guadagnano curatori e tutor? Sulla base di quali studi e competenze vengono nominati?
Perché si eseguono TSO di Stato a bambini, anche molti piccoli e persino a sedicenni che non vogliono frequentare genitori violenti? Possibile che a “quasi tutte le madri” che chiedono di separarsi dalla violenza vengano riscontrati disturbi della personalità?
Perché i “genitori violenti” non vengono obbligati a ritirare le denunce come spesso invece viene chiesto alle madri “per abbassare la conflittualita” ? Come mai il “diritto alla bigenitorialita” termina quando i figli vengono collocati nella casa paterna?
Perché genitori incattiviti dalla separazione troveranno il collocamento (che gestiscono come fosse “esclusivo”) e le madri vengono emarginate?
Perché le donne non possono spostarsi per lavoro e invece chi usa violenza, “durante e dopo la separazione” è permesso tutto?
Perché gli avvocati delle mamme vengono spesso perseguitati e minacciati?
Perché in CTU si usa occultare le “mancanze” del genitore violento e si depositano solo alcune parti delle registrazioni in fase peritale? Perché bisogna avere resilienza davanti a dei crimini psicologici così efferati?
Queste sono le domande che abbiamo ricevuto in questi ultimi mesi da madri che vivono un “Femminicidio in Vita”. Così Imma Cusmai, organizzatrice della 10 ° congresso sulle Madri Strappate che si terrà a Firenze presso la “Sala Affreschi” di Regione Toscana.
Parteciperanno all’evento fissato per il prossimo 13 giugno a Firenze la deputata Stefania Ascari, già membro giustizia antimafia e prima firmataria del Codice Rosso e Orietta Vanin, già senatrice commissione Diritti Umani e Cultura del Senato – XVIII legislatura. Tra i relatori l’avvocata Michela Nacca dell’associazione Maison Antigone, Imma Cusmai, presidente del Comitato “Femminicidio in Vita”, Eleonora Francica, giornalista professionista a NY per politico e pulitzer center, analista per News Guard. Paola Pieri, gruppo MaternaMente,
Emerita Cretella, antropologa e scrittrice e Giacomo Tranfo, avvocato penalista.
Per accreditarsi: femminicidioinvita@journalist.com