“Allora hai dei pregiudizi culturali e alimentari”.
Fra non molto ci sentiremo rispondere così se decliniamo le offerte del mercato alimentare, oggi già in forte crescita in tutta Europa e fra non molto anche sui nostri scaffali.
Eh sì, perché Il maggior ostacolo da superare nel consumo di insetti – secondo i globalisti – è il pregiudizio culturale.
Ancora una volta arrivano i media del regime in soccorso, con Hollywood, Brad Peet e Angiolona Jolie al seguito…
Non solo, proprio per questo in Olanda si sta studiando come informare il consumatore europeo e come distoglierlo da questo tabù.
A questo punto entrano in campo nutrizionisti (ancora una volta i camici bianchi) e ambientalisti (questi scienziati!) dove porteranno a loro favore le giuste informazioni e i giusti motivi per cambiare il nostro piano alimentare.
I nutrizionisti affermando che molti insetti sono anche più ricchi di grassi buoni, di micronutrienti come calcio, ferro, zinco, fibre e vitamine. Trattandosi quindi fonti di proteine pari o superiori alla carne e al pesce.
Gli ambientalisti sostenendo che il nostro pianeta non può continuare a reggere certi ritmi a cui è stato sottoposto e il cibo non basterà più per tutti e la modalità di produzione diventerà insostenibile, alternativa per cui diventa ecosostenibile l’allevamento d’insetti all’allevamento di bestiame, il quale richiede troppo impegno di acqua, mangime e terreno.
Il mercato europeo apre al “novel food” i nuovi cibi, più nutrienti, meno costosi e più sostenibili!
Parliamo di coleotteri, api, vespe, formiche, cavallette, locuste, grilli ecc…
Ma siamo davvero sicuri di voler apportare questa sovversione anche sulle nostre tavole?
Ma non è solo questa la domanda che ci poniamo, la domanda a mio avviso più importante da farci è, quanto sono sicuri questi nuovi cibi, chi garantisce per questa “novel food”?
Ed è qui che rimango basita quando l’EFSA (Europe Food Safety Authority, “Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare”) risponde che, attualmente i rischi legati al consumo di insetti non sono ancora sufficienti a garantire pienamente il consumatore, ma si è soliti giustificare a priori il loro utilizzo affermando che il consumo in altri Paesi non ha mai evidenziato particolari rischi!
Follia!
E qui ricordiamo un’altra organizzazione mondiale (OMS) che non ha mai preso posizione sugli eventuali rischi del vaccino Covid19 e delle eventuali conseguenze.
Dopo 30 mesi di pandemia continua senza sosta l’agenda di Davos…passando dall’emergenza sanitaria a quella energetica – frutto della guerra della Nato- fino ad arrivare a quella ecologica. Dopo averci dato virus e gelo, ora ci daranno povertà e schiavitù, con umani disumanizzati davanti a Netflix a mangiare cavallette.
Anche questa volta ci sarà una presa di posizione per alcuni, i quali rifiutandosi di allargare il loro repertorio alimentare dovranno fare i conti con tutto questo!
IO DISSENTO. ANCHE QUESTA VOLTA!
Tatiana Ovidi
Un commento su “Farina D’Insetti? No, Grazie!”