Giuliano Castellino
Il capitalismo 4.0 e la quarta rivoluzione industriale non conoscono tregua.
Dopo la dittatura sanitaria e la guerra contro la Russia e Putin – ultimo baluardo contro il capital-globalismo – ecco la tirannia Green e la transizione ecologica.
Ztl e città a 15 minuti sono l’approdo ideale per riconoscimento facciale ed identità digitale: la società orwelliana è servita.
Emergenza dopo emergenza ci stanno mettendo tutti dentro “galere a cielo apero”, sotto telecamere, controllati e telecomandati.
La questione non è se l’automobile va a carbone, benzina o ad elettricità, il regime potrebbe metterci il collare e pure il guinzaglio con incentivi, servizi e altre concessioni.
È alla città del Great Reset che dobbiamo resistere ed opporci senza nessun compromesso.
Per questo, mai come questa volta, non è tempo né di partiti, né di politichese.
Chi ha scelto la lotta politica come stile di vita e visione del mondo deve essere il primo a capire che oggi non è più tempo di ideologie, divisioni tribali, “prime donne”, “dividersi in parti”, simboli, loghi, nomi e altro.
Oggi è il popolo che deve trovare unità.
Unità nella pluralità per carità, unione nell’azione e nella mobilitazione, compattezza nell’organizzazione.
Facciamo tutti un passo indietro per farne tutti insieme cento avanti.
Per il popolo.
Per la nostra libertà.
Per il nostro futuro.
Perché al di là di quello che provano ad affermare i troppi “pifferai” è oggi – e non domani – la sfida epocale.
Dopo questa emergenza passeranno a quella elementare…
E poi…
Il post-umanesimo è davvero dietro l’angolo.
Se non li fermiamo sarà davvero troppo tardi.
E non sarà nessuno di noi a fermarli, nessun singolo movimento, nessuna parte, ma soltanto il popolo unito!