La circolare di Schillaci non è la replica di quelle di Speranza, ma è peggiore e questo sfugge ai più.
- Quando si afferma che mascherine, smart working e limitazioni degli “assembramenti” sono “utili” e potranno essere “indicati” in caso di aggravamento della situazione epidemiologica, non si fa riferimento specifico al Covid, ma a tutte le malattie respiratorie, influenza, compresa. Prima novità.
- Per “aggravamento della situazione epidemiologica” si intende l’ ‘”impatto” dei virus respiratori (in genere) su ospedali e strutture assistenziali. Ciò significa che misure di “salute pubblica”, farmacologiche e non, coercitive o “persuasive”, potranno essere adottate e gravare sugli individui, se gli ospedali saranno in sofferenza (vedi che novità) sulla base di un principio schiettamente collettivista, di stampo sovietico-maoista.
Pertanto non è affatto un remake del film già visto: è la normalizzazione di ciò che è stato sperimentato nell’emergenza Covid, è un altro passo verso la medicalizzazione totalitaria della società.
Vedo che molti non comprendono o rispondono con un “me ne frego” o lanciano propositi bellicosi di rivolta, evidentemente per ostentare la mancanza di paura.
È vero il contrario: è chi è capace di leggere la gravità della situazione che non ha paura. Chi prende le cose alla leggera o le minimizza o sogna assalti alla Bastiglia spesso sta solo cercando di nascondere il proprio terrore e quando il pericolo si materializzasse si nasconderebbe dietro le solite giustificazioni o scappattoie per mascherare la resa. E questo sì che sarebbe un film già visto.
A.M. Imbriani