Chi crede che il concetto di lotta di classe sia superato si sbaglia di grosso.
La lotta di classe è un concetto attuale ancora oggi.
Uno strumento da usarsi in relazione a soggetti ovviamenti diversi…
Sono solo cambiate le classi che si scontrano.
Lo scontro non è più né quello ottocentesco, né quello del ‘900.
La classe operaia è estinta…
La lotta nel terzo millennio è tra la classe dei dominanti contro la classe dei dominati.
Dove gli sfruttati sono ancor più numerosi rispetto al passato.
Questa nuova categoria del sociale ha assorbito oltre le fasce considerate da sempre “deboli” ed “emarginate” anche Partite Iva, imprenditori nazionali, commercianti.
Quella che un tempo era definita “classe media” oggi è classe dominata.
Così come i dominanti, con l’uso della rete e delle tecnologie, l’abbattimento delle frontiere e l’avvento del globalismo, hanno cambiato tattiche e strategia.
Oggi i padroni sono Big Parmha, Amazon, Netflix, Facebook… sfruttano i lavoratori in tutto il globo, magari scelgono anche la nazione dove (non) pagare le tasse e trovano mano d’opera a 1 dollaro al giorno ed in qualche paese sud est asiatico o africano, imponendo il prezzo del lavoro a 3 euro l’ora… anche a casa nostra.
Insomma, il padrone è diventato sovranazionale, sempre privato, globalista e braccio armato del nuovo ordine mondiale.
Finanza e speculazione apolide hanno svuotato di potere politica e Stati.
In questa che dagli stessi globalisti, viene definita “quarta rivoluzione industriale” lo scontro in campo è sempre quello tra capitalismo e socialismo, quest’ultimo naturalmente declinato in chiave attuale.
Così come esiste un Capitalismo 4.0, dovrebbe esistere anche in Italia, un socialismo che sappia rispondere a questa nuova offensiva.
Oggi l’unico socialismo possibile è quello patriottico e comunitario.
Il Socialismo che innalzi il Tricolore a difesa della Patria, del Lavoro e della Libertà.
Mai come oggi questo è l’unico mezzo per superare il ‘900.
In Italia i veleni ideologici hanno diviso e messo tutti contro tutti… mentre nel resto del mondo, soprattutto dove i movimenti di liberazione lottano contro l’oppressore, cristiani, patrioti e socialisti sono saldi ed uniti…
Nel passato anche recente la fede è stata appaltata ai democristiani, il dato patriottico ai post-fascisti, quello sociale ai comunisti, in un “uno contro tutti” che ha generato guerre tra poveri, alzato muri altissimi tra pezzi di popolo ed ha avvantaggiato il potere costituito.
ITALIA LIBERA si pone un vero e grande obiettivo, radicale e rivoluzionario: viaggiare spediti oltre il ‘900… sanare ogni frattura nella resistenza… saldare e fare sintesi tra le migliori forze ed energie popolari.
Mettere insieme la cultura cristiana, l’amor patrio ed il dato sociale… far “fare pace” a Don Camillo e Peppone, ma non a chiacchiere, per davvero, nel nome di una Pentecoste di Libertà che innalzi i 7 punti ad elementi essenszali per una grande unione popolare e ponga temi fondanti al popolo unito quali l’indipendenza nazionale, la sovranità popolare e la giustizia sociale.
Solo un Partito di liberazione può oggi essere vera resistenza al capitalismo terapeutico, alla guerra della Nato, alla tirannia ecologista ed alimentare e fermare l’avanzata del post umanesimo.
Il golpe globale del capitalismo 4.0 necessita di una radicale opposizione a tutta l’agenda del Great Reset!
Pace, Lavoro e Libertà ecco i punti cardini… da seguire e perseguire.
Qualcuno potrebbe dire che in questo modo rischiamo di non essere compresi né a destra né a sinistra: poco importa!
A noi interessa il popolo, quello stanco del fallimento della partitocrazia, strozzato dalla finanza, messo in catene dalla dittatura tecno-sanitaria.
Quel popolo che in questi 32 mesi di follia tecno-globalista si è opposto nelle piazze e non e non si è piegato all’apartheid del Green Pass.
Un popolo che ha resistito al più grande esperimento di educazione di massa della storia dell’umanità, unico popolo che ha dimostrato, contro tutto e tutti, di non abbassare la testa di fronte al potere.
Questa la nostra sfida alle stelle, questa la nostra rivoluzione in corso…
di Giuliano Castellino