di Alessandro Cavallini
Nella famosa vicenda della Purificazione del Tempio narrata dai Vangeli, Gesù cacciò i mercanti di animali ed i cambiavalute che avevano fatto, di quel luogo sacro, il centro dei loro commerci. “Portate via di queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!”, così urlava loro mentre li allontanava e rovesciava i tavoli pieni di denaro.
Oggi invece assistiamo alla situazione esattamente opposta. Il Mercato si è impadronito dell’esistenza di tutti noi, cancellando definitivamente il sacro dalla nostra esperienza di vita, colpendoci non solo come individui ma anche come componenti di una comunità.
Ricordiamo infatti che il termine religione deriva dal verbo ligare, cioè “unire insieme”. Nel momento stesso in cui viene negata qualunque apertura alla trascendenza, viene negata anche la nostra essenza di “animale politico” come ben spiegato da Aristotele.
Quando l’esistenza umana viene ridotta alla pura materialità, senza più alcuno spazio per lo Spirito, la prima conseguenza è quella di portarci tutti quanti all’individualismo esasperato. Contando solo il denaro, vengono meno i concetti di identità, solidarietà e, soprattutto, comunità.
Il cristianesimo ci ha sempre insegnato ad amare il prossimo (e non tutti gli esseri umani, come malamente insegnano i “cristiani secolarizzati” che seguono le direttive di Bergoglio…), ad aiutare chi è in difficoltà e ad essere altruisti. Il Mercato invece ci insegna solo a perseguire il proprio tornaconto, secondo una visione riveduta e grettamente materialistica dell’hobbesiano homo homini lupus.
Ecco perché oggi chi veramente vuole opporsi all’imperante globalizzazione nichilistica non può che riaffermare la Verità del cristianesimo e dei suoi insegnamenti. Il passaggio nella vita terrena non è senza scopo né tantomeno finalizzato esclusivamente all’accumulazione di denaro. La nostra vita è un dono di Dio ( e non dei laboratori nei quali oggi si gioca tanto al medico novello Frankestein) ed è nostro dovere conformarci ai suoi comandamenti, esattamente il contrario di quanto oggi vorrebbe il globalismo imperante.
Come giustamente ha più volte sottolineato il filosofo russo Aleksandr Dugin, la moderna civiltà occidentale è satanica, antepone la materia allo Spirito. E noi non possiamo che opporci con tutte le nostre forze a questo disegno diabolico. Certamente, se guardiamo alla realtà attuale, non possiamo che essere pessimisti. Il nichilismo sembra avanzare sempre di più ed in modo inesorabile. Ma Cristo è stato molto chiaro: portae inferi non praevalebunt!
E noi non possiamo che credere in Lui e combattere la giusta battaglia affinché il Bene prevalga sul Male.