di Fabio C. Maguire
Il Ministro degli Esteri della Federazione Russa ha parlato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Lavrov ha dichiarato che le “assicurazioni dei leader occidentali si sono rivelate un inganno.”
Questi erano consapevoli e non imbarazzati che l’espansione della NATO verso est violasse gli accordi dell’OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
Secondo il Ministro, l’Occidente si assume obblighi a cui però poi non adempie, provocando, con lo sviluppo delle attività militari a ridosso dei confini di Russia e Cina, nuove fonti esplosive di conflittualità.
Nello specifico Lavrov ha contestato l’aumento della presenza della NATO nella regione Asia-Pacifico.
Il diplomatico di Mosca ha poi espresso la positiva reazione della Russia al processo di normalizzazione delle relazioni tra Turchia e Siria, uno sviluppo possibile anche grazie alla partecipazione dell’Iran.
Continuando la sua disamina sull’equilibrio in Medio Oriente, Lavrov ha accusato Washington di ostacolare l’intento del popolo palestinese di costruire un proprio Stato sovrano.
Sulla crisi nel Caucaso all’Assemblea è stato garantito che il contingente di pace russo contribuirà in ogni modo a ripristinare la stabilità e la sicurezza nel Nagorno-Karabakh.
L’ingerenze dell’Unione Europea nella regione, ad avviso del Ministro, portano solo destabilizzazione e non sostengono i tentativi di Mosca di preservare la pace nel Caucaso meridionale.
Dedicandosi allo scontro in Ucraina, Lavrov ha dichiarato che il Piano di Zelensky non può essere realizzato e che se l’Occidente vorrà risolvere la questione sul campo di battaglia così sarà.
Nonostante le ostilità Mosca prosegue i colloquio con il Segretario delle Nazioni Unite circa l’iniziativa del Mar Nero.
In conclusione, la Russia auspica ad un rinnovamento delle Nazioni Unite che possa includere nei processi decisionali anche parte del Sud Globale.