Cari fratelli e sorelle!
Lo scontro militare è una prova in cui noi, ancor più che in altri momenti, siamo chiamati a preservare con cura l’unità nazionale, pregare Dio e sostenere i soldati e l’un l’altro con tutte le nostre forze.
Oggi, quando i nostri fratelli combattono e muoiono sui fronti, adempiendo disinteressatamente al loro dovere, quando i nemici fanno ogni sforzo per distruggere la Russia, ogni tentativo di seminare discordia all’interno del Paese è il più grande crimine che non ha giustificazione.
Innalzando preghiere per una risoluzione pacifica dell’attuale situazione in qualità di Primate della Chiesa ortodossa russa, esorto coloro che, avendo preso in mano le armi, sono pronti a dirigerle contro i loro fratelli, a ripensarci. Di fronte a una minaccia comune, bisogna mantenere l’unità della mente, superare rancori e ambizioni personali. Non importa quanto possa essere difficile a volte.
Sostengo gli sforzi del Capo dello Stato russo volti a prevenire disordini nel nostro Paese.
Io stesso prego e invito tutti i vescovi, i sacerdoti, i monaci e i laici a elevare solenni preghiere affinché il Signore preservi la pace e l’unità, compromesse dagli appelli alla confusione.
Possa il Signore proteggere la Russia, il suo popolo e il suo esercito.