Una cinquantina i residenti di casal lumbroso che oggi Giovedì 22 settembre, hanno manifestato la loro contrarietà alla chiusura del residence sotto gli uffici delle politiche abitative a Roma.
Alle dieci e trenta, una delegazione di sei persone è salita negli uffici Capitolini per parlare con il responsabile di questa assurda decisione.
Presenti al tavolo c’erano anche l’assessore alle politiche abitative Zevi, il dottor Antonucci ed il dottor Ancilotti che da subito hanno proposto alternative inaccettabili ai residenti.
“Spostarsi da un cat all’altro dopo 20 anni di attesa per una casa popolare è inumano” dichiara Vincenzo, un disabile al 100% con gravi problemi respiratori.
Lo stesso dice Ilenia, mamma di 3 bambine, U
una delle quali con disabilità.
“Questi cittadini sono stati messi nel residence con la garanzia che sarebbe stata data loro la casa per 6 mesi, dopodiché ci sarebbe stato un alloggio popolare definitivo: in molti sono lì da più di vent’anni ed oggi che il comune intende risparmiare i soldi chiudendo il residence, Invece di sistemare gli abitanti nelle case popolari propone altre alternative momentanee” dichhiara Colosimo del movimento Magnitudo.
“Non ci muoveremo da li”, dichiara Simone Carabella dell’associazione Cittadini Liberi, “a meno che, non venga garantita ad ogni cittadino in emergenza abitativa una casa popolare dignitosa”.
Presente al Sit In anche Simone Di Stefano che ha garantito la sua presenza fino alla Vittoria finale.