Giuliano Castellino
Ci sono giornate che diventano epiche e segnano inesorabilmente il destino delle comunità.
Ieri è stata una giornata per noi liberi e liberatori romani che segna un punto di svolta.
Quello che istintivamente avevamo compreso, apprezzato e seguito ieri è diventato mito e rito.
Grazie a Rainaldo Graziani, vero cartografo, “traduttore italiano” di Aleksandr Dugin, che ieri ci ha mostrato mappe e percorsi.
Non solo… ci ha parlato di Darya, martire e regina dell’Eurasia… ora ovunque e immortale.
Ora abbiamo la mappa… sta a noi decidere se andare a Nord o a Sud, ad Est o a Ovest… ma abbiamo una stella cometa: Dugin, il multipolarismo, la Quarta Teoria Politica.
Sappiamo quale è la nostra posizione: nel fronte internazionale eurasiatico di resistenza al globalismo.
Sappiamo quale è la nostra prima battaglia: restare in piedi tra le macerie.
Diventare autenticamente Soggetti Radicali, Tecnoribelli, uomini e donne di Milizia.
Sappiamo anche da cosa stare lontani: dal grande pollaio delle sterili ed inutili polemiche del politicume vario.
La Tradizione contro la modernità e la postmodernità.
La visione multipolare contro il globalismo.
La visione spirituale contro i diabolici piani atlantici.
La Terra e la Casa contro le follie di Davos.
L’Uomo contro il Nulla!
Un percorso che avevamo capito essere giusto, ma forse non pienamente incarnato.
Ora è tempo di scelte decisive.
È tempo di tagliare corde, alzare ancore, spiegare vele e partire per questo viaggio.
Vento in poppa, vele spiegate, in alto i vessilli frecciati.
Per Darya.
Per le Civiltà.
Per la libertà e la liberazione.
Non ho avuto l’onore di partecipare a questo evento (mi dispiace),questa sintesi è l’essenza del cammino intrapreso diverso tempo e che oggi più che mai è parte di ognuno di noi,di chi ha scelto dove stare.
Più passa il tempo e più si radica in ognuno.