I “grembiulati” con la squadra ed il compasso confermano ancora una volta la loro tradizionalmente infida natura, dimostrandosi oggi come la strisciante tirapiedi del Nuovo Ordine Mondiale
C’è un certo ricorrente parlare nell’attuale dibattito politico della massoneria e dei loro appartenenti, non a torto indicati d’essere una delle tante longa manus del Globalismo anche se sicuramente tra le meno in vista.
Di vero al momento c’è che dei massoni si sa sempre troppo poco, che ci sono attualmente in piedi inchieste come quella sulla “Loggia Ungheria” nella quale sarebbero implicati altissimi funzionari dello Stato, che ci si è diffusamente dimenticati della famigerata “P2” di Licio Gelli nonché del fatto che il “gran maestro” del Grande Oriente d’Italia (al secolo Stefano Bisi) già ad aprile 2021, proprio con l’avvio della campagna vaccinale anti-Covid, si era frettato a chiarire e senza nemmeno troppi giri di parole l’appoggio totale della massoneria all’apartheid sanitaria.
A mio modo di vedere tanto basta per capire – se mai ce ne fosse ancora il bisogno – che tali signori dai pittoreschi e ricamati grembiulini NON sono un’associazione ancorché elitaria di filantropici cittadini, i quali si prefiggono l’elevazione morale, culturale e spirituale della società, bensì quel che sono stati per gran parte della loro esistenza: un centro di potere che – come tutti i potentati più o meno occulti – ha il principale scopo di curare gli interessi dei suoi sempre facoltosi quanto influenti vertici, con buona pace di chi crede ancora che la massoneria sia rimasta ai princìpi che ne ispirarono la nascita nella Gran Bretagna del ‘700.
Già Mussolini, che dalla sua aveva la capacità di fiutare ogni pericolo alla stabilità del Regime, nel 1925 ne aveva fatto dichiarare l’illegittimità, peraltro spedendo al confino il suo più alto rappresentante, ma se è vero com’è vero che ogni dittatura da sempre avversa la massoneria questo non basta comunque a farne una sorta di pacifico circolo culturale e tantomeno benefico come vorrebbero invece farci intendere, specialmente certi storici – “antifa” a prescindere – sempre lesti a rappresentare la “libera muratoria” (l’altro nome più modesto della massoneria) come l’ennesima vittima del Fascismo.
Pur dichiarando in maniera rassicurante che qualunque cittadino di comprovate virtù morali può entrarvi a far parte la realtà delle cose è invero assai diversa, ed alle loro segrete riunioni sempre piene di simbolismi esoterici di sicuro non entri se sei il semplice operaio d’una ditta privata, in altre parole se “non servi” ai loro scopi oggi più che mai allineati al Globalismo (proprio come si conviene nella quasi totalità dei quadri manageriali e dirigenziali di questo sventurato Paese).
Accenno appena alle più che mai illuminanti testimonianze che dell’attuale massoneria italiana hanno reso alcuni suoi illustri e meno illustri fuoriusciti, i quali hanno parlato di non pochi soldi da corrispondere alla suddetta “obbedienza” per farne parte e soprattutto per progredire nei suoi molti livelli (pare siano ben 33), ma anche dei suoi bilanci plurimilionari, del maxi-compenso a sei cifre ogni anno intascato dal “gran maestro” e finanche dei continui intrallazzi che avvengono tra gli appartenenti di maggior spicco per le più disparate esigenze (sempre personali beninteso) le quali – nei migliori dei casi – nulla hanno a che fare con l’elevazione di tutto il resto della società (Loggia Ungheria docet).
Dopo tutto quel che seppe combinare in Italia Licio Gelli, che attraverso la sua loggia meglio denominata “Propaganda 2” (sigla che era già allora tutto un programma e che oggi sarebbe ancora attualissima) ha
pesantemente condizionato molti tra i più importanti e drammatici accadimenti di oltre un ventennio, non si può davvero tollerare quell’insopportabile far finta di nulla dell’attuale Grande Oriente d’Italia sulla questione.
Non appena vengono nominati quegli scabrosi fatti, i “grembiulati” con il simbolo della squadra e del compasso, dotati di guanti rigorosamente bianchi a rappresentare la “purezza” dei loro intenti, si limitano frettolosamente a bollare la P2 come una piccola loggia “deviata” dell’ameno Valdarno (926 i membri accertati anche se lo stesso Gelli parlò di molti di più) e che – sempre secondo loro – nulla aveva più a che fare con l’illuminata sede centrale di Roma e con i suoi “elevati” scopi.
D’altronde loro stessi ci tengono a precisare che la P2 fu estromessa dal Grande Oriente d’Italia (GOI) già nel 1976 e che Licio Gelli in gioventù era stato un deprecabile funzionario del Partito Nazionale Fascista, salvo poi far finta di dimenticare che i nomi più influenti iscritti allo stesso GOI (con tutto il loro bagaglio di non certo indesiderate influenze) li aveva portati ed in gran quantità proprio il suddetto “Maestro Venerabile” pistoiese.
I fatti con il tempo accertati dalle inchieste ci parlano quindi di tutt’altro, specialmente di come quelle leve di potere lungamente manovrate dal “Maestro Venerabile” siano state un lampante esempio nel mefistofelico mondo massonico (guarda caso avvenuto proprio qui), che solo per questo avrebbe meritato la conseguente messa al bando di tutta la massoneria comunque denominata e allocata poiché il suo latente potenziale eversivo non appare completamente e costantemente controllabile, specie se al suo interno figurano non pochi rappresentanti delle Istituzioni repubblicane come del giornalismo, della medicina e dell’economia.
Nel Belpaese dove cospirazioni e mafie hanno sempre trovato terreno fertile, figuriamoci se qualche parlamentare si sia mai preoccupato di presentare un disegno di legge finalizzato a dichiarare illegali i “grembiulati” italiani, o quantomeno a cercare di rendere meno occulte le loro manovre.
Nulla, ma d’altronde si sa, non essendo un’organizzazione politica e tantomeno armata un golpe in stile classico da loro non proverrà mai, anche perché dal Vascello al Gianicolo il loro attuale “antro” (ed ho usato una definizione sin troppo gentile di quel posto) non discutono mai di politica come di religione, argomenti che – non a torto ma pur sempre con la visione utilitaristica che li contraddistingue – ritengono “dividenti” in un’organizzazione/obbedienza che punta invece alla “fratellanza” dei suoi adepti… pardon “liberi muratori”.
La punta di questa piramide, che con il suo recondito agire non ha mai portato effetti concretamente benefici sulla società italiana, rimane infatti saldamente cementata da interessi del tutto personalistici, ovvero degli “argomenti” tra i più trasversali possano esistere e che davvero non possono perdersi tra i lunghi ed estenuanti meandri delle ideologie, della filosofia, della religione e della ragione.
Al momento, e mi riferisco da quando in Italia è stato introdotto l’infame obbligo vaccinale con la sua ripugnante tessera verde, non è dato sapere quanti massoni si siano presumibilmente posti “in sonno” (termine con i quali si indicano gli inattivi).
Magari in molti, anche perché significherebbe che la sua base fino a 30 mesi fa era composta da persone che credevano in certi ideali e che dunque sono divenuti massoni in buona fede, ma ho buona ragione di credere che nell’Italia di oggi – sempre più materialista e individualista – massoni si diventi non certo per spirito di giustizia e tantomeno per amore della verità.
Quel che ho però ben chiaro è che la massoneria, di qualunque Paese ed in qualunque forma essa si presenti oggigiorno, altro non sia che la strisciante e retrostante tirapiedi del Globalismo, la sua qualificata avanguardia negli ambienti più in vista ma che da sempre agisce sotto traccia.
Proprio al riguardo non è stato certo un caso se qualcuno a luglio scorso ha deciso di piazzare un “fragoroso” petardo sotto quel che da molti era ritenuto il più celebre monumento massonico americano (eretto contea
di Elbert – Georgia), a dimostrazione di come una certa parte dell’opinione pubblica statunitense abbia compreso perfettamente che il pericolo per la loro democrazia non provenga certo dalle statue di Generali sudisti morti quasi due secoli fa, ma tirate giù in sequenza da invasati iconoclasti yankee che si definiscono “democratici” nonché da locali governatori anti-Trump.
Concludo perciò affermando che (anche) nella massoneria risiedono nostri SICURI NEMICI, e che all’interno del nostro movimento di lotta non può perciò trovare spazio o tantomeno ascolto qualcuno di loro; poiché NON c’è e NON potrà mai esserci affinità alcuna tra la Resistenza anti-globalista ed anti-tecnocratica e chi invece – da segrete stanze e con segreti accordi – appoggia a proprio esclusivo vantaggio strategie ed obbiettivi del “Nuovo Ordine Mondiale”.
O si è dentro o si è fuori dai loro simboli come dalle loro riservatissime liste (che si sono peraltro permessi di rifiutare anche di fronte ad esplicita richiesta d’una commissione parlamentare), questo tanto per rimarcare come siano stati molto bravi – a parole – nel rinnegare il loro scomodo “Maestro Venerabile” allorquando l’indesiderata mer*a è venuta a galla con tutto il suo caratteristico lezzo, ma non certo i suoi nebulosi metodi che, evidentemente, continuano a far scuola ed a livelli su cui rimane molto, troppo difficile far luce.
di Pamela Testa